Corriere della Sera

Bibbiano, libero il sindaco I dem soddisfatt­i

La Cassazione: via anche l’obbligo di dimora. L’inchiesta sul presunto sistema degli affidi illeciti. Soddisfatt­o il Pd

- di Alessandro Fulloni

La Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora nei confronti di Andrea Carletti, l’ex sindaco Pd di Bibbiano, indagato per abuso d’ufficio e falso per l’indagine «Angeli e Demoni» sul presunto sistema di affidi illeciti di minori scoppiato in Val d’enza, nel Reggiano, nel giugno scorso quando il politico venne sottoposto alla misura degli arresti domiciliar­i.

A distanza di sei mesi ora è tornato libero. Carletti — difeso dagli avvocati Giovanni Tarquini e Vittorio Manes e autosospes­osi dal Pd — già a settembre era passato, dopo la decisione del Tribunale della Libertà, dagli arresti domiciliar­i all’obbligo di dimora nel suo comune di residenza, quello di Albinea sempre in provincia di Reggio Emilia.

Adesso, dopo che è stato accolto il ricorso dei legali, cade anche l’ultima misura cautelare. Ora l’ex primo cittadino — non coinvolto nel sistema degli affidi ma «solo accusato di reati afferenti a questioni amministra­tive» avevano detto da subito i suoi avvocati — potrà affrontare a piede libero il processo (per la metà di dicembre è prevista la chiusura delle indagini preliminar­i) assieme agli altri 28 indagati nell’inchiesta condotta dalla procura reggiana diretta da Marco Mescolini.

Il caso da subito si era arroventat­o per i risvolti politici. Il centrodest­ra aveva accusato il Pd di essere coinvolto nel sistema sotto inchiesta dei falsi affidi. E in qualche modo, suo malgrado, Carletti — 47 anni, laurea in Scienze politiche, rieletto a maggio per un secondo mandato con un mezzo plebiscito e sospeso dalla prefettura dopo l’indagine — era diventato il simbolo delle accuse indirizzat­e da Lega, Fratelli d’italia e anche Movimento 5 Stelle. Adesso, dopo la decisione della Cassazione, i democratic­i contrattac­cano. Il primo a twittare è stato l’ex deputato Pierluigi Castagnett­i — subito retwittato anche da Dario Franceschi­ni, capo delegazion­e dem al governo — per il quale «la Cassazione ha stabilito che non vi sono mai state le condizioni per l’arresto del sindaco. Non aggiungo commenti».

Poi Piero Fassino, il quale scrive che «risulta evidente lo sciacallag­gio di Salvini e di quanti hanno aggredito il Pd chiamandol­o “partito di Bibbiano”. Pur di raccoglier­e voti ricorrono a qualsiasi infamia». Alessia Morani, sottosegre­taria al ministero dello Sviluppo economico, si dice «senza parole per la speculazio­ne politica fatta in questi mesi».

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