Greta arriva a Madrid «Noi dalla parte giusta»
Arrivata a Lisbona via mare, sarà al summit sul clima: «Noi dalla parte giusta» Il dossier sulla Co2: rallenta la crescita di emissioni
Una piccola folla di fan in deliquio l’aspettava sul molo. La barca a vela sfilava piano sulle acque calme del Duero, in una giornata di sole caldo che coronava un viaggio durato venti giorni tra le onde dell’oceano, dall’america al Portogallo. Alle 12.45 Le Vagabonde è entrato nel porto di Lisbona e Greta è finalmente apparsa, il solito faccino triste infagottato nella tuta da velista.
Un Cristoforo Colombo a ritroso che invece di andare in cerca di una nuova terra, cerca di salvare la nostra solita vecchia Terra. Così si è presentata ieri Greta Thunberg al suo pubblico, tanti giovani e diversi politici locali accorsi per una photo-opportunity con la sedicenne più carismatica forse di sempre: «Vado alla COP25 di Madrid e continuerò a combattere lì per garantire che la voce delle future generazioni sia ascoltata, in particolare quella delle popolazioni del sud». In apparenza per nulla provata dalla traversata a bordo del catamarano 4 di 14 metri che le ha dato un La percentuale
Il tasso di crescita delle emissioni globali di carbonio nel 2019 rispetto al 2015. Il dato è inferiore di quello registrato nel 2018 passaggio per evitare il volo in aereo (troppe emissioni di CO2), ha aggiunto che bisogna essere «dalla parte giusta della storia». Ovvero, dalla parte dei ragazzi che invaderanno venerdì le strade di Madrid per la Grande marcia del clima, che nelle speranze di Fridays For Future dovrebbe superare qualsiasi record precedente.
Lei la raggiungerà probabilmente in treno, perché l’auto elettrica offerta dalla regione dell’estremadura ha sollevato subito le proteste di un gruppo di ecologisti di Caceres, dove è in programma l’apertura di una miniera di litio. Nella capitale spagnola, Greta guiderà la marcia di venerdì e sarà sicuramente protagonista della conferenza che fino al 13 dicembre riunisce delegati di 196 paesi. Dalla Cop25 rimbalzano già nuovi allarmi. Un dossier dell’organizzazione meteorologica mondiale conferma che il decennio attuale sarà il più caldo mai registrato da quando sono disponibili misurazioni moderne.
E nella notte è stato pubblicato il Global Carbon Project, che traccia le emissioni di CO2 del mondo. Esso prevede una crescita più lenta delle emissioni globali di carbonio nel 2019 rispetto al 2018, ma comunque superiori del 4% rispetto al 2015. Si registra un calo sostanziale del consumo di carbone in Usa e Unione europea. Nell’ue, in particolare, le emissioni sono diminuite costantemente dell’1,4% all’anno nell’ultimo decennio e dovrebbero diminuire dell’1,7% nel 2019. Ancora in forte aumento invece quelle della Cina che quest’anno dovrebbero salire ancora del 2,6%.