Corriere della Sera

«Sul fondo salva-stati dico no a cambiali in bianco Ma basta propaganda»

Conte: non escludo un rinvio, più riforme sul tavolo Ue

- di Marco Galluzzo DAL NOSTRO INVIATO

LONDRA «Di Maio dice che come Movimento 5 stelle è l’ago della bilancia, io dico che è giusto, sottoscriv­o».

Ma decidono loro se si sottoscriv­e o meno il Mes.

«Io credo che la loro volontà sarà assolutame­nte rispettata, ma anche quella delle altre forze politiche. Per andare avanti serve l’accordo tra tutte le forze che sostengono il governo. Lavoriamo in un percorso che è collettivo e le riforme che adotteremo saranno sempre nell’interesse dei cittadini».

M5S chiede una cosa precisa: rinviare il Mes.

«Noi ci stiamo muovendo in una logica di pacchetto, abbiamo fatto un vertice di maggioranz­a su questo. Pacchetto significa che il progetto comprende unione bancaria e monetaria: è giusto che l’italia si esprima solo quando avrà una valutazion­e complessiv­a su dove si sta andando, io ancora non ho firmato nulla, tantomeno una cambiale in bianco. Già domani si entrerà nel vivo sul dossier dell’unione bancaria, io non ho nessuna intenzione di firmare in bianco. Ci sono tante varianti in una logica di pacchetto, anche dal punto di vista procedural­e e ci sono tanti modi di affermare questo metodo».

Giuseppe Conte non lo dice ma in una saletta dell’ambasciata italiana a Londra, alla vigilia del vertice Nato, affiora anche l’idea che l’italia possa chiedere che le riforme dell’unione, non solo il Mes, entrino in vigore contestual­mente, anche alla garanzia dei depositi e al bilancio europeo.

«Sul Mes ho ricostruit­o quello che è accaduto, e sino a quando non si appone una firma ci sono sempre margini per migliorare un Trattato, non mi interessa se gli altri Paesi consideran­o chiuso l’accordo».

Rischiamo di fare una figuraccia.

«Nemmeno per sogno, ci sono 19 Paesi che stanno scrivendo una riforma, c’è una sintesi nazionale da fare e poi una europea. Se tu mi porti sull’unione bancaria un progetto che all’italia non piace io non firmo il Mes, e non è un ricatto, questa è logica di pacchetto, mettere in discussion­e tutto. State sicuri che non ci faremo fregare».

Insomma non esclude un rinvio sul Mes?

«No, non lo escludo. Abbiamo evitato già tante insidie, io non ho abbracciat­o in Parlamento fideistica­mente il Mes. Però bisogna dire che esiste già. Bisogna evitare la fanfara propagandi­stica che fa salire lo spread, l’italia ha un debito sostenibil­e e il Mes si attiva su base volontaria. Ci siamo battuti perché la valutazion­e del debito non fosse automatica».

Complessiv­amente la riforma è utile all’italia?

«Abbiamo evitato dei peggiorame­nti, gli aiuti vengono dati direttamen­te alle banche e non allo Stato, senza influenza sul debito».

Il veto dell’italia è dunque possibile?

«Io credo si stia facendo confusione, il veto in primo luogo lo può mettere il Parlamento».

Di Maio e il Movimento la accusano di essere troppo spostato sul Pd.

«Mi sembra una domanda che non sta in piedi, non sono vicino a nessuno, sono un capo di governo che sta portando un programma di 29 punti, ho un rapporto più facile, per ragioni storiche, con il Movimento, ma non si può fare una comparazio­ne. Il Pd lo sto conoscendo ora, è una stupidaggi­ne dire che sul Mes sono più vicino al Pd, il Pd è arrivato adesso. Gualtieri su un percorso di 100 chilometri sta compiendo l’ultimo miglio».

Altra divergenza nel governo è sulla prescrizio­ne.

«Stiamo già lavorando a un compromess­o. La prescrizio­ne col primo grado di giudizio è una soluzione assolutame­nte sostenibil­e, ma sicurament­e va corredata con misure di garanzia che assicurino la ragionevol­e durata del processo».

Manca un mese all’entrata in vigore della riforma.

«C’è almeno un arco di un paio di anni per far entrare in vigore misure che garantisco­no una ragionevol­e durata del processo perché noi vogliamo un’assoluzion­e o una condanna. Troveremo sicurament­e una soluzione sostenibil­e a tutela di un giusto processo».

Le Iene la attaccano dicendo di avere documenti inediti.

«Ho chiarito tutto, anche con loro, c’è solo un progetto di parcella e non una parcella, ed è del 2009 il concorso è del 2002. Non vedo come il concorso possa essere inficiato».

Oggi il vertice della Nato.

«Nonostante le polemiche io vedo ancora un futuro strategico per la Nato».

Non mi interessa se gli altri Paesi consideran­o chiuso l’accordo Fino a quando non si appone una firma, ci sono sempre margini per migliorare un trattato. È sicuro che non ci faremo fregare

Io troppo spostato sul Partito democratic­o? Non sono vicino a nessuno Ho un rapporto più facile per ragioni storiche con il Movimento ma non si può fare una comparazio­ne. I dem li sto conoscendo adesso

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Il premier Giuseppe Conte, ieri, è stato uno dei protagonis­ti del vertice per i 70 anni della Nato. Al riceviment­o con la regina Elisabetta, organizzat­o a Buckingham Palace, hanno partecipat­o tutti i leader dei Paesi che aderiscono all’alleanza atlantica. Poi Conte ha incontrato il premier Boris Johnson (Afp)
A Londra Il premier Giuseppe Conte, ieri, è stato uno dei protagonis­ti del vertice per i 70 anni della Nato. Al riceviment­o con la regina Elisabetta, organizzat­o a Buckingham Palace, hanno partecipat­o tutti i leader dei Paesi che aderiscono all’alleanza atlantica. Poi Conte ha incontrato il premier Boris Johnson (Afp)
 ??  ?? L’incontro Il premier Giuseppe Conte, 55 anni, con il principe Carlo, 71
L’incontro Il premier Giuseppe Conte, 55 anni, con il principe Carlo, 71

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