Il super panchinaro «sindaco di Parigi» (senza Olimpiadi)
Il sogno di Dhorasoo, ex Milan: no ai Giochi
ecologica e sociale», ha detto l’ex numero 10 nel talk show più seguito della tv, «On n’est pas couché».
Dhorasoo è nato in Normandia, a Le Havre, da genitori originari dell’isola di
Mauritius, suo padre lavorava nei cantieri navali. I suoi nonni erano indiani. A chi lo paragonava a Rachida Dati, l’ex ministra e candidata della destra di origine maghrebina, che sottolinea da sempre le umili origini e l’«essersi fatta da sola», Dhorasoo ha risposto secco: «No, io non mi sono fatto da solo per niente, mi sono fatto grazie alla Francia. Ho beneficiato del modello sociale francese. Io vengo dal sussidio di disoccupazione, dagli aiuti dello Stato alle famiglie, dalla previdenza sociale. Senza queste cose, io non esisto. Mio padre ha perso il lavoro presto, quando ero un bambino. Vengo anche da uno stadio sovvenzionato dallo Stato, da tanti volontari che mi hanno aiutato». Un attacco alla retorica del self made man, una difesa appassionata dello Stato sociale e un’espressione di gratitudine che sono piaciuti non solo agli elettori di Mélenchon. Anche nei primi passi da politico, Dhorasoo mantiene il gusto di sorprendere che dimostrava da giocatore.
C’è chi lo accusa di essere razzista al contrario, perché avrebbe detto di volere difendere «i neri e gli arabi». In realtà, Dhorasoo rispondeva a un gruppo di anziane signore che si lamentavano perché uno spazio pubblico nel XVIII arrondissement è occupato da ragazzini «di periferia» che giocano a pallone. A un giornalista che chiedeva «i
La sfida
«Voglio annullare la truffa olimpica del 2024: una catastrofe ecologica e sociale»
miei figli sono bianchi, possono giocare anche loro?», ha risposto a tono «se sono bravi, sì». Negli ultimi giorni il campione mancato Dhorasoo ha commentato il destino di Edinson Cavani, il più grande goleador del Paris Saint-germain, ormai relegato in panchina da quando è arrivato in squadra Mauro Icardi: «Questo è un calcio senza memoria e senza umanità».
A marzo si vota e anche stavolta Dhorasoo ha poche chance di vincere. Ma la competizione — come sempre — guadagna dalla sua presenza.