L’ambasciatore francese e la sostenibilità: serve un nuovo multilateralismo
Due avvertenze sull’economia sostenibile. A fornirle è l’ambasciatore di Francia in Italia, Christian Masset, segnalando che per conciliare uno sviluppo compatibile con la salvaguardia ambientale è necessario accettare il concetto di multilateralità. «Il tema dell’economia sostenibile è attuale, la Francia è impegnata in questa sfida, e anche l’italia, mai come oggi, ha un governo coinvolto su questo fronte. Ma — dice Masset — per riuscire nell’obiettivo serve un nuovo multilateralismo su scala internazionale. Se un Paese adotta una scelta ambientalista per ridurre le emissioni, mentre il suo vicino si sottrae a quella prescrizione, si risolve tutto in nulla». L’ambasciatore francese durante il convegno «Italia e Francia: quali azioni per un’economia sostenibile?», moderato da Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, alla Luiss di Roma, richiama una seconda avvertenza. «La politica nel perseguire un modello di economia sostenibile deve evitare che gli interventi messi in campo non aumentino le disuguaglianze. L’aumento delle tasse sul gasolio in Francia — osserva — ha dovuto fare i conti con la protesta delle fasce economicamente più deboli». Il tema della sostenibilità è evidenziato anche da Anna Maria Tarantola, ex vicedirettrice generale di Bankitalia. «L’economia può produrre ricchezza e benessere, ma se nel primo caso disponiamo di molteplici indicatori nel secondo mancano gli indicatori per calcolare e misurare il benessere». Tarantola aggiunge che la sostenibilità è ormai un tema di scontro tra le economie occidentali e i Paesi in via di sviluppo. «Introdurre dei limiti alle emissioni inquinanti ha un impatto sulla crescita, un costo che le economie sviluppate sono pronte a sostenere, mentre Cina e India intendono garantirsi prima di tutto la ricchezza e il raggiungimento del benessere».