Corriere della Sera

Gli arrivi via mare crollati del 53% nell’ultimo anno

Milano, il rapporto della Fondazione Ismu

- Di Pierpaolo Lio Fonte: elaborazio­ni ISMU su dati Ministero dell’interno e Eurostat CDS

meno di un milione a 6 milioni e 222mila presenti (+1,9 per cento rispetto al 2018). È straniero un abitante ogni dieci, quindi. E il primato resta in mano ai romeni (1,2 milioni), che insieme ad albanesi e marocchini rappresent­ano il 40 per cento del totale. Si fanno intanto largo le seconde generazion­i: gli under 35 nati in Italia da almeno un genitore straniero sfiorano i tre milioni.

Più difficile quantifica­re la quota degli irregolari. Le nuove stime dell’ismu ne calcolano 562mila (compresi nei 6 milioni totali). Il trend segna un +5,4 per cento che è in realtà una frenata rispetto all’8,6 e al 12,9 per cento degli anni precedenti. Ma la responsabi­le del settore Statistica dell’ismu, Livia Ortensi, segnala i rischi per il futuro. Il sensibile aumento delle bocciature di richieste d’asilo (erano il 58 per cento nei primi sette mesi del 2018, sono oggi il 78) si deve anche all’abolizione della protezione umanitaria prevista dai decreti Sicurezza salviniani, cosa che «avrà un significat­ivo impatto sulla presenza irregolare, di cui però non è quantifica­bile con sicurezza l’orizzonte temporale — è la previsione — grazie alla non retroattiv­ità della norma che presumibil­mente darà luogo a sentenze positive in fase di appello».

Il radicament­o della popolazion­e immigrata sta incidendo su tanti aspetti della nostra società, dalla scuola al mercato del lavoro. Gli alunni con cittadinan­za non italiana sono più di 800mila, il 9,7 per cento degli iscritti, in maggioranz­a però nati qua. Il tasso d’occupazion­e va un po’ meglio di quello degli italiani, anche se per gli stranieri un lavoro, che spesso è a bassa retribuzio­ne, non mette al sicuro dal rischio povertà.

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