Corriere della Sera

Salvataggi­o Popbari, Fondo Interbanca­rio in campo

Domani i board di Fitd e banca. Ex vertici, verso l’azione di responsabi­lità. Trattativa Mef-ue

- M. Bor. F. Mas.

Si gioca su due piani sovrapponi­bili la messa in sicurezza della Banca popolare di Bari. Da una parte, il piano di salvataggi­o con Mediocredi­to centrale (Mcc) e Fondo Interbanca­rio di tutela dei depositi (Fitd), con l’appoggio di governo, Banca d’italia e Tesoro. Dall’altra i contatti del Mef con Bruxelles per gli aiuti pubblici: si vuole sbloccare lo stallo sugli effetti del Decreto crescita che consente di trasformar­e le Dta (attività fiscali differite) in crediti d’imposta.

Sul primo versante, il Fitd si riunirà domani per esaminare il dossier: servono all’incirca 800 milioni come aumento di capitale. Il Fitd dovrebbe intervenir­e al fianco di Mcc che avrà il ruolo di partner industrial­e, secondo lo schema Carige in cui è entrata Cassa Centrale Banca. La ricapitali­zzazione sarebbe divisa tra Fitd e Mcc: l’obiettivo è un accordo quadro entro il 18 dicembre.

Per intervenir­e, il Fitd deve ricevere una richiesta di salvataggi­o dalla Popolare di Bari, basata su un piano industrial­e di rilancio, che indichi anche il fabbisogno di capitale. Al piano lavora l’amministra­tore delegato della Popolare di Bari, Vincenzo De Bustis: dopo l’esame dettagliat­o, ricavo per ricavo, voce per voce, il piano prevedereb­be esuberi volontari per alcune centinaia di dipendenti attraverso incentivi, Quota 100 e outsourcin­g di alcune attività in cui far confluire parte dei lavoratori, che così non perderebbe­ro lo stipendio. Il piano non è stato ancora approvato dal cda dell’istituto pugliese presieduto da Gianvito Giannelli. Che potrebbe riunirsi sempre domani, con all’ordine del giorno anche l’azione di responsabi­lità contro i precedenti amministra­tori della gestione Jacobini. Se l’operazione salvataggi­o andrà a buon fine, con l’assemblea che approverà il bilancio 2019 De Bustis potrebbe chiudere la missione e lasciare la guida dell’istituto.

La prossima assemblea di bilancio, probabilme­nte a inizio marzo, sarà un momento chiave anche per avere un quadro definitivo sugli effetti del Decreto crescita, che Bruxelles potrebbe considerar­e come aiuto di Stato. I contatti tra Tesoro e staff di Margrethe Vestager sono costanti. Se la norma dovesse essere bocciata, il Mef sarebbe disposto a riscriverl­a (anche in manovra, se possibile) trasforman­do in capitale 400 milioni di crediti della Popbari. Si riaprirebb­e così la caccia all’aggregazio­ne con una popolare del Sud, per ora congelata.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy