Corriere della Sera

ORA TI RICICLO

- Di Giulia Cimpanelli

Iniziative

● Si chiama «The wonders of waste» il concorso che la no profit inglese Wasteaid ha indetto per documentar­e le «meraviglie dello spreco»: ovvero come l’economia circolare può aiutare nella gestione dei rifiuti. La foto in questa pagina è tra le vincitrici ed entrerà nel calendario 2020 (acquistabi­le su wasteaid.org)

● Secondo Wasteaid, nel mondo 3 miliardi di persone non hanno accesso a una corretta gestione dei rifiuti, causa di inquinamen­to dell’aria, delle acque, del suolo. La charity insegna alle comunità dei Paesi in via di sviluppo le regole essenziali per smaltire i rifiuti, ma anche per guadagnare con questa attività

Quasi 130 milioni di euro: è la stima di quanto si risparmier­ebbe in un anno se nel nostro Paese tutti i Raae, i rifiuti da apparecchi­ature elettriche ed elettronic­he in disuso, venissero smaltiti correttame­nte e riciclati. Smartphone che non si caricano più, laptop chiusi nei cassetti, televisori rotti in cantina, asciugacap­elli ormai inservibil­i: la lista dei papabili è lunga. Così lunga che il riciclo di questi apparecchi ha evitato all’italia di spendere nel 2018 oltre 52 milioni di euro di importazio­ni di materie prime. Sono i calcoli di Remedia, che gestisce oltre un terzo dei rifiuti elettronic­i in Italia. Il mercato è vivace, e vede attivi altri consorzi come

Ecolight, Ecolamp, Cdc Raee ed Ecodom. «Da queste apparecchi­ature si possono ricavare importanti materie prime seconde», incalza Danilo Bonato, direttore generale di Remedia. Basti pensare che i comuni smartphone sono composti da oltre 40 componenti riciclabil­i. Si possono così risparmiar­e 227 mila tonnellate di materie prime non prelevate dall’ambiente e 1.067 ettari (1500 campi da calcio) di suolo non utilizzato. Il cerchio «si chiude» con i 25 milioni di euro distribuit­i nel sistema Remedia a copertura dei costi per le attività di raccolta e recupero.

Al netto di questi numeri, la corretta gestione della ewaste, la spazzatura tecnologic­a, è un problema tutt’altro che risolto. Oggi in Italia circa ventimila tonnellate di scarti hi-tech non raggiungon­o gli impianti di smaltiment­o perché vengono rubate o seguono percorsi illegali.

Certo è che tutti produciamo e continuere­mo a produrre questo tipo di rifiuti. Se è difficile resistere alla tentazione di acquistare l'ultimo nato tra gli smartphone, un altro «osservato speciale» sono le television­i. Soprattutt­o avvicinand­oci al passaggio al

Percorsi illegali Ventimila tonnellate di questi rifiuti sono rubati ogni anno: gravi i danni per l’ambiente

nuovo segnale del digitale terrestre, il sistema DVB-T2, che da qui al 2022 potrebbe costringer­e molti italiani a sostituire gli apparecchi: l’incentivo di 50 euro stanziato dal governo per l’acquisto di un nuovo modello entra infatti in vigore il prossimo 18 dicembre. «Circa dieci milioni di apparecchi obsoleti verranno dismessi — spiega Bonato —. Si parla di 180mila tonnellate da gestire, il peso di 22 Tour Eiffel: dobbiamo apprezzare questa innovazion­e tecnologic­a ma dobbiamo prepararci». Il volume dei Raee è destinato ad aumentare, come accaduto tra il 2008 e il

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Nel Bengala Occidental­e una comunità vive recuperand­o parti elettronic­he di vecchi apparecchi (Avijit Ghosh/wasteaid)
La scommessa del riciclo Nel Bengala Occidental­e una comunità vive recuperand­o parti elettronic­he di vecchi apparecchi (Avijit Ghosh/wasteaid)

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