L’algoritmo che consiglia i corsi all’università
Taboulex è un ex spin off della Bicocca
Quello che le università italiane insegnano corrisponde a ciò che il mercato del lavoro richiede in tempo reale? A dircelo, oggi, possono essere algoritmi di intelligenza artificiale dotati di machine learning che monitorano e analizzano tutti gli annunci di lavoro postati dalle aziende su web e li mettono in relazione con i piani didattici di scuole e atenei. Negli Stati Uniti, dove le università sono perlopiù private e “lottano” per accaparrarsi iscritti, è più diffuso. In Italia qualche ateneo si sta attrezzando. L’università di Padova, per esempio, ha un accordo con Taboulex, una start up made in Italy, ex spin-off dell’università Bicocca di Milano. Nata alcuni anni fa all’interno dei laboratori di statistica, dal 2011 ha iniziato ad analizzare
d Avevamo notato che le professioni incluse nell’atlante delle professioni non combaciava no con quelle considerate dai percorsi formativi degli atenei, spiegano da Padova
tutti gli annunci di lavoro pubblicati su Internet: «Abbiamo algoritmi dotati di machine learning in grado di raccogliere i big data e fare analisi semantica del linguaggio. Estrapoliamo ogni giorno in tempo reale una serie di informazioni: professioni cercate, luoghi, settori merceologici, skill più ambite, in tutti i portali italiani ed europei in tutte le lingue dei 28 paesi Ue», raccontano dalla società. Gli algoritmi sono poi in grado di analizzare l’offerta formativa di scuole o atenei (che tipo di figure professionali stanno quindi preparando) e incrociarla con l’effettiva domanda su mercato.
Taboulex, che oggi collabora con alcune università italiane oltre a quella di Padova, è stata acquisita nel 2018 da Burning Glass Technologies, società americana che svolge lo stesso servizio negli Stati Uniti, esclusivamente in lingua inglese. «Abbiamo iniziato in Italia — aggiungono — ma presto cominceremo collaborazioni con atenei e scuole di tutta Europa. Da anni lavoriamo per conto del Cedefop, il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale della Commissione europea».
Alcuni anni fa l’ex spin-off ha sviluppato la piattaforma di business intelligence Wollybi che offre un osservatorio sul mercato del lavoro costruito sull’analisi degli annunci online, utilizzata ora anche a Padova. A partire dall’esame delle schede di alcuni specifici corsi di laurea dell’università di Padova, il tool estrae le figure professionali in uscita dal corso stesso incrociandole con le offerte di lavoro delle aziende. «Studiamo le competenze richieste per affiancare i docenti che ne vogliano beneficiare per realizzare nuovi percorsi formativi – racconta Gilda Rota, responsabile del Career service dell’ateneo veneto -. Avevo notato che le professioni incluse nell’atlante delle professioni, non combaciavano con quelle considerate dai percorsi formativi degli atenei. Per questo ho voluto un prodotto costruito sulle esigenze dei laureati e dell’ateneo, che si aggiornasse ogni tre mesi con le richieste del mercato del lavoro in tempo reale». Oggi la piattaforma viene usata per indirizzare gli studenti verso stage o prima occupazione, è un ottimo strumento per l’orientamento in entrata ma non è ancora utilizzato sistematicamente da dipartimenti e docenti per adeguare l’offerta formativa: «Purtroppo non è obbligatorio: solo chi vuole ne può fare uso», conclude Rota.