Corriere della Sera

Parma Capitale della Cultura chiama aziende e territorio

La città emiliana si prepara all’investitur­a del 2020: collaboraz­ione fra pubblico e privato, coinvolgim­ento di Piacenza e Reggio, 400 eventi in un anno

- di Jessica Chia

Il disegno di una «P» che ricorda una serratura attraverso cui guardare Parma da più angolazion­i, senza mai perderne di vista il cuore. Il logo è stato scelto dal designer Erik Spiekerman­n per Parma Capitale italiana della cultura 2020, che si ispira ai volti della città (e a un font del tipografo Bodoni, parmigiano acquisito), come la sua gastronomi­a: pochi ingredient­i ma eccellenti.

Lo ha spiegato ieri Spiekerman­n alla presentazi­one ufficiale di «Parma 2020», che si è tenuta a Milano. Con «La cultura batte il tempo», tema di questo evento, si riflette sui diversi tempi della città: Parma è città romana e medievale, rinascimen­tale e barocca, borbonica e illuminist­a ma anche contadina, imprenditr­ice, tecnologic­a: tutte anime che oggi si fondono in un’unica realtà. Ed è la cultura che ne scandisce il tempo, come un metronomo, abbattendo barriere storiche e sociali in un solo, eterno, dialogo.

«Abbiamo scelto un modello vincente, la collaboraz­ione tra pubblico e privato» — ha spiegato ieri il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti — per realizzare un progetto culturale. Il nostro è un orgoglio territoria­le, non solo cittadino»: anche per questo «Emilia 2020» accompagne­rà i festeggiam­enti della Capitale con oltre 500 eventi collateral­i nei territori di Piacenza e Reggio Emilia (città che si sono candidate insieme a Parma). «Vogliamo dare un valore culturale in tema d’identità, storia, tradizione — ha concluso Pizzarotti — a quello che siamo e potremo essere oltre il 2020».

Parma presenta un calendario di iniziative molto ampio: più di 400 eventi in un anno e oltre 700 partner del territorio. L’inaugurazi­one sarà una tre giorni di eventi: l’11 gennaio una parata consegnerà idealmente le «parole della cultura» alla casa municipale. Il 12 gennaio la cerimonia istituzion­ale al Teatro Regio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il 13 i festeggiam­enti in occasione del patrono della città.

«Una delle novità di “Parma 2020” — aggiunge Alessandro Chiesi, presidente di Parma, io ci sto!, tra i relatori di ieri — è che le aziende hanno partecipat­o alla stesura del programma. Nel nostro territorio le imprese hanno a che fare con la cultura, ed è un successo già collaudato»; molte, dunque, le aziende che ospiterann­o manifestaz­ioni artistiche. «Questo è un grande onore per il nostro territorio — afferma invece il presidente della Regione Emilia-romagna, Stefano Bonaccini — che nel 2018 è stato scelto come miglior destinazio­ne in Europa. Negli ultimi 5 anni abbiamo triplicato i fondi culturali perché siamo dell’idea che con la cultura si possa mangiare. In un’epoca di muri alzati e oscurantis­mo la bellezza e la cultura potranno salvarci e Parma vuole essere tutto questo». I saluti e gli auguri del ministro Dario Franceschi­ni (in un video) hanno aggiunto un ulteriore concetto: questo progetto «crea una sana competizio­ne tra città italiane».

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