A volte ritornano Ibrahimovic, i rossoneri trattano Vidal sempre nel mirino di Conte I bianconeri al lavoro su Emerson
Gennaio è il mese delle suggestioni, a volte delle illusioni, spesso degli azzardi. Ha senso riportare in Italia il talento di Ibrahimovic, che ha compiuto 38 anni e nell’ultima stagione ha giocato nei Los Angeles Galaxy in un campionato che non è proprio allenante? Però Zlatan ha classe cristallina e una personalità che sconfina nella presunzione. In Italia ha giocato prima nella Juventus, poi nell’inter, infine nel Milan, le tre grandi del Nord e ora proprio in rossonero, mister scudetto (11 in carriera) potrebbe tornare. È un’ipotesi, anche una trattativa. Non una certezza. La crisi del gol, soprattutto quella di Piatek, ha convinto Boban e Maldini, la strana coppia, che forse forse è il caso di fare uno sforzo e correre il rischio.
La questione è chiara anche se non risolta. Ibra ha scelto di tornare in Italia, accantonando l’idea di smettere e rifiutando le proposte che sono arrivate dall’inghilterra. Milano sarebbe la soluzione ideale, anche per accontentare la moglie Helena. Facile, dunque? Neppure per sogno. Il
Milan si è convinto e ha convinto persino l’amministratore delegato Gazidis, contrario filosoficamente all’ingaggio di un giocatore al tramonto della carriera in un club che ha quasi 150 milioni di debito. Però ci sono anche delle esigenze di squadra. Così Boban e Maldini si sono spinti sin dove possono farlo: solo 6 mesi di contratto a quasi 4 milioni di ingaggio con l’opzione per la stagione successiva. Ibrahimovic però pretende un anno e mezzo. Il Milan non ci sente: 6 mesi con l’opzione, prendere o lasciare. Nel mezzo c’è il Bologna. Mihajlovic sa come corteggiare lo svedese e a sorpresa, vista la crisi che sta attraversando il Napoli, nell’operazione potrebbe lanciarsi anche Aurelio De Laurentiis.
Tutti aspettano la decisione del vecchio mago, che ha promesso di sciogliere le riserve entro pochi giorni. Scegliendo l’italia Ibrahimovic potrebbe ritrovare una vecchia conoscenza: Arturo Vidal. Il cileno inquieto è il preferito di Conte, che lo considera l’incursore perfetto per il suo 3-5-2. L’ex juventino, alla quarta panchina consecutiva con il Barcellona, è intrigato dall’idea di tornare in Italia. Marotta, che ne apprezza i pregi ma ne conosce i difetti, lo vorrebbe in prestito e investire i soldi su Dejan Kulusevski, 19 anni appena, che si sta mettendo in luce nel Parma, ma è di proprietà dell’atalanta. Considerando che tra meno di una settimana l’inter si giocherà gli ottavi della Champions con il Barcellona, ragioni di opportunità consigliano di rinviare ogni discorso su Vidal a dopo l’incrocio fatale (solo per i nerazzurri). Arturo spinge, Conte anche.
A volte ritornano. Vale anche per Emerson Palmieri, scoperto da Walter Sabatini, lanciato nella Roma da Spalletti, cresciuto ancora nel Chelsea tanto da diventare il terzino titolare nella Nazionale di Mancini. Adesso l’italobrasiliano potrebbe essere l’occasione della Juventus, che cerca un’alternativa a Alex Sandro.
La rosa bianconera è sterminata, ma proprio sulla corsia sinistra c’è una sofferenza. Anche in questo caso il problema è la formula: il Chelsea vuole 30 milioni, la Juve parte dal prestito. Gennaio è lungo. Ci sarà tempo per trovare un accordo.