Corriere della Sera

Nuovo San Siro, allo studio l’ipotesi (già scartata) dei due stadi

Incontro con il Comune: i due club hanno avviato un’analisi tecnica. Ma Scaroni: «Idea un po’ stupida»

- Arianna Ravelli

MILANO Un incontro non privo di asperità. Così come il percorso che dovrebbe portare al nuovo San Siro, ancora in forse. Inter e Milan si sono presentati in Comune, il sindaco Giuseppe Sala non c’era, e l’ad dell’inter Alessandro Antonello (che ha discusso con l’assessore all’urbanistic­a Maran quando questi ha parlato di lavorare «seriamente», «Noi fino a ora cosa abbiamo fatto, scherzato?») ha detto pubblicame­nte che «si sarebbe aspettato la sua presenza».

Ma non è certo questo il punto. Il tema è, ancora una volta, quello dei due stadi, il San Siro vecchio e quello nuovo. Che, uno di fianco all’altro, assieme non potranno stare: perché così andrà a finire e siccome quello dello stadio non è (ancora) un giallo (anche se è già diventato un tormentone) si può anche anticipare il finale. Il punto è sempre lo stesso: cosa tenere di San Siro. Quale parte, quanto grande. Il prato, come previsto già da uno dei due studi di architettu­ra? Una tribuna? Qualcosa di più? Per farci cosa invece è chiaro: la funzione dovrà essere sportiva. Ma mantenere San Siro così com’è (o anche tagliato di uno o due anelli: «l’ingombro resta circa lo stesso») con lo stadio nuovo accanto no, non sarà realizzabi­le.

Inter e Milan ne sono convinti e il presidente del Milan Paolo Scaroni lo ha anche detto senza giri di parole: «La possibilit­à di coesistenz­a di due impianti? Mi sembra un “first”, una prima volta. Poi per carità, magari essere “first” è bello, magari è un po’ stupido, bisogna capire dove siamo». Ma prima di arrivarci c’è un percorso da compiere.

Perché il Comune vuole mostrare di tentarle tutte per salvare il Meazza, così i club hanno dato mandato a uno studio di ingegneria, il Ceas, di analizzare la fattibilit­à dell’«operazione due stadi» da un punto di vista architetto­nico, logistico e di sicurezza. I risultati tra pochi giorni. Il sindaco Sala lo valuta un «passo avanti»: «Credo che si possa trovare un punto di arrivo comune. Al di là della battuta di Scaroni, è stata una riunione proficua. Si considera di fare un’analisi tecnica. Non voglio essere radicalmen­te contrario all’idea dell’abbattimen­to di San Siro. Ma voglio essere sicuro che non si possa salvare» ha spiegato il sindaco. Ma, così com’è, con il nuovo stadio a fianco, non sarà possibile. Quindi bisognerà trovare un’intesa su quanto salvare. Oppure lo stadio si proverà a farlo altrove.

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(Ansa) In discussion­e Lo stadio di San Siro: Milan e Inter vogliono abbatterlo per costruire un impianto nuovo, il Comune vuole salvarlo

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