Corriere della Sera

Pop Bari, i bonifici in extremis degli Jacobini

- DAL NOSTRO INVIATO Michelange­lo Borrillo

Hanno utilizzato lo stesso istituto, Banca Sella, per trasferire i depositi dei loro conti correnti in quelli di familiari. Fin dal giorno precedente al commissari­amento. Mentre a Bari si temeva che i correntist­i, lunedì 16 dicembre (il primo giorno utile dopo la decisione della Banca d’italia di venerdì 13 dicembre di commissari­are la Banca popolare di Bari) potessero spostare i soldi in altri istituti, qualche giorno prima erano stati proprio i vertici della Pop Bari ad anticiparl­i. Oltre che l’ex presidente Marco Jacobini, di cui ha parlato Repubblica, ora emerge che anche il figlio, l’ex condiretto­re generale Gianluca Jacobini, ha spostato soldi dai suoi conti. Le operazioni sono state segnalate dallo stesso istituto — oggi guidato dai commissari Enrico Ajello e Antonio Blandini — come avviene di solito quando si rilevano transazion­i che possono destare sospetti di riciclaggi­o e autoricicl­aggio.

Sulle segnalazio­ni stanno lavorando Banca d’italia, Guardia di finanza e Procura. Al decimo piano del Tribunale penale di Bari, in particolar­e, il procurator­e aggiunto Roberto Rossi e i pm Federico Perrone Capano e Lanfranco Marazia stanno acquisendo nuovi elementi da affiancare alle segnalazio­ni. Dalle quali emerge che Marco Jacobini, nei giorni 12 e 13 dicembre, ha spostato — con sei bonifici — circa 5,5 milioni di euro; il figlio Gianluca, invece, il 12 dicembre (giorno in cui il cda aveva deciso di avviare nei suoi confronti l’azione di responsabi­lità, di cui sono destinatar­i anche l’ex ad Giorgio Papa e l’ex responsabi­le crediti Nicola Loperfido) ha trasferito mediante assegni circolari una somma complessiv­a pari a 180 mila euro dal suo conto della Popolare di Bari a uno co-intestato a sé e alla moglie presso Banca Sella.

Intanto l’operativit­à della banca continua. E per poter rispettare, entro fine anno, i coefficien­ti patrimonia­li minimi imposti dalla Vigilanza, i commissari della Popolare di Bari hanno chiesto al Fondo interbanca­rio di tutela dei depositi di intervenir­e subito con un’iniezione di circa 400 milioni. Richiesta che impone una nuova riunione straordina­ria del Consiglio del Fitd che si terrà, secondo una convocazio­ne informale, il prossimo 30 dicembre. Nella partita del salvataggi­o della Popolare

di Bari — che necessiter­ebbe di circa un miliardo — è coinvolto anche il Mediocredi­to Centrale che prima, però, dovrà essere ricapitali­zzato da Invitalia per poter poi sottoscriv­ere il futuro aumento di capitale della Pop Bari che dovrà trasformar­si in società per azioni. Per la parte «pubblica» del salvataggi­o, il decreto legge «per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorn­o e per la realizzazi­one di una banca di investimen­to», che in definitiva servirà alla Pop Bari, è stato incardinat­o in commission­e Finanze della Camera: l’esame partirà lunedì 8 gennaio.

Gli ex vertici Marco e Gianluca Jacobini hanno spostato circa 5,7 milioni

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