Corriere della Sera

Il Vangelo secondo Xi Jinping

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Durante la Rivoluzion­e culturale di Mao il governo cinese pensò di sradicare anche la religione, ora l’obiettivo è diverso e più sottile: «Bisogna creare una teologia con caratteris­tiche cinesi», ha detto Wang Yang, membro del Comitato permanente del Politburo e responsabi­le per la supervisio­ne sulle fedi riconosciu­te dal Partito-stato. Come? «Dopo una valutazion­e completa dei classici religiosi, si dovranno individuar­e i contenuti non conformi e procedere alle necessarie modifiche e aggiustame­nti nella traduzione cinese», ha detto il compagno Wang in una riunione di leader confession­ali e politici riassunta dall’agenzia ufficiale Xinhua. Si tratta in pratica di correggere le parti «non conformi» di Bibbia, Vangeli, Corano, testi buddisti e taoisti. Il Partito, che impone l’ateismo ai suoi membri, riconosce infatti cinque culti religiosi: Buddismo, Taoismo, Cristianes­imo protestant­e e cattolico e Islam. Ma vuole essere sicuro che i valori portati dalle fedi non illudano le masse: «La Cina è sotto il controllo del Partito comunista, che è più grande di Dio», predicano i funzionari nelle province dell’impero.

Riscrivere le sacre scritture si inquadra nella campagna di «sinizzazio­ne» dei movimenti religiosi lanciata nel 2015 da Xi Jinping: il piano prevede di allineare le fedi alla cultura cinese e all’autorità assoluta del Partito. Xi ha messo in guardia dai «valori e dall’ideologia occidental­e» (cristianes­imo) e dall’«estremismo» (Islam) e ha ordinato a tutti i fedeli di ogni confession­e ammessa di essere anzitutto «patriottic­i».

Nel simposio diretto dal membro del Politburo a novembre

Chiesa patriottic­a

La decisione

Il Partito, che impone l’ateismo ai suoi membri, riconosce cinque culti religiosi ufficiali: Buddismo, Taoismo, Cristianes­imo protestant­e e cattolico e 2

Islam. Ma vuole essere sicuro che i valori portati dalle fedi non illudano le masse: «La Cina è sotto il controllo del Partito comunista, che è più grande di Dio», predicano i funzionari all’armonia e al patriottis­mo. E sotto la parola Patriottis­mo è stato inserito un brano di San Pietro intitolato «Sottomissi­one all’autorità», dice Ying Fuk-tsang, specialist­a di religione alla Chinese University of Hong Kong.

Il Vangelo secondo Xi prende forma proprio mentre Vaticano e Pechino debbono prorogare l’accordo sulla nomina dei vescovi firmato nel 2018. Un’intesa che una parte della Chiesa cattolica in Cina ha vissuto come un cedimento della Santa Sede e un tradimento nei confronti del clero che per decenni ha compiuto la sua missione clandestin­amente, resistendo alla repression­e statale. Ha detto al Corriere Joseph Zen, cardinale emerito di Hong Kong: «A fine giugno è arrivato il colpo di grazia: con l’intestazio­ne Santa Sede, senza indicare il dipartimen­to, senza firma, è stata emanata una guida pastorale che chiede al nostro clero in Cina di sottomette­rsi alla Chiesa Patriottic­a controllat­a dal governo. Sottoscriv­ere, magari protestand­o, consigliav­a quel testo. Ma non sta in piedi, secondo la morale cattolica, è un documento subdolo». Zen, 87 anni, vecchio combattent­e anticomuni­sta, sostiene che il Papa è manipolato, non informato correttame­nte da chi gli sta intorno.

Occorre reinterpre­tare i testi non adatti alla nuova epoca, correggere, cambiare le traduzioni

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Una messa a Pechino: solo chi appartiene alla Chiesa riconosciu­ta dal Partito può praticare apertament­e la propria fede (Ng Han Guan/ap)
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Il presidente Xi Jinping
Timoniere Il presidente Xi Jinping

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