Corriere della Sera

Tutti i sospetti di Falcone sui misteri dell’omicidio Mattarella

-

di loro c’erano le dichiarazi­oni di alcuni «camerati» pentiti, a cominciare da Cristiano Fioravanti, e un dossier messo a punto dall’alto commissari­o antimafia. Ma nel successivo processo Fioravanti e Cavallini furono assolti su richiesta della stessa Procura, per insufficie­nza degli elementi raccolti, e il verdetto fu confermato fino in Cassazione. Anche con la motivazion­e che i due principali collaborat­ori di giustizia provenient­i dalle file di Cosa nostra, Tommaso

Buscetta e Francesco Marino Mannoia, avevano assicurato che i due neofascist­i fossero estranei al delitto.

A prescinder­e da questi sviluppi, come sostenne Falcone «i collegamen­ti risalgono a certi passaggi del golpe Borghese, in cui sicurament­e era coinvolta la mafia siciliana. E ci sono collegamen­ti con la presenza di Sindona», il bancarotti­ere legato a Cosa nostra che aveva già fatto uccidere Giorgio Ambrosoli e nei mesi precedenti all’assassinio del presidente della Regione si trovava clandestin­amente in Sicilia, a stretto contatto con i boss.

Nonostante le assoluzion­i di Fioravanti e Cavallini, la cosiddetta «pista nera» ha continuato ad essere battuta dagli inquirenti negli anni succes

Il reperto sparito

Il guanto lasciato dal killer in auto potrebbe oggi essere analizzato, ma è introvabil­e

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy