Corriere della Sera

«Sequestrat­i 18 miliardi in cinque anni»

Il magistrato alla commission­e parlamenta­re: «Non è un delitto esclusivam­ente mafioso»

-

istruttore, stava indagando sugli esponenti del terrorismo neofascist­a indicati come esecutori e davanti alla commission­e parlamenta­re antimafia riunita in seduta segreta spiegò: «È un’indagine estremamen­te complessa perché si tratta di capire se, e in quale misura, la “pista nera” sia alternativ­a a quella mafiosa, oppure si compenetri con quella mafiosa. Il che potrebbe significar­e altre saldature, e soprattutt­o la necessità di rifare la storia di certe vicende del nostro Paese, anche da tempi assai lontani».

Oggi, a due settimane dall’anniversar­io, l’attuale commission­e antimafia ha deciso di rendere pubblico il verbale integrale di quella audizione. Qualcosa era già trapelato in alcuni processi e pubblicazi­oni, ma adesso si può leggere l’intero ragionamen­to di Falcone, che volle ricordare le parole di Pio La Torre, il segretario regionale del Pci assassinat­o nel 1982: «Vi è stato un periodo della vita siciliana in cui si faceva politica a colpi di mitra». Il giudice aggiunse: «Lui purtroppo ne è stato vit

In cinque anni sono stati sequestrat­i 18 miliardi di euro, pari a oltre l’1% del Pil nazionale. È il risultato dell’attività della Guardia di Finanza contro la criminalit­à economico finanziari­a: 11 miliardi di sequestri di beni mobili e immobili e 7 miliardi di confische, cioè di beni sottratti in maniera definitiva alle «mafie» e acquisiti, altrettant­o definitiva­mente, dallo Stato. «Risultati — si evidenzia nel bilancio di fine anno delle Fiamme Gialle — che sono il prodotto di oltre 10.000 accertamen­ti, con una media di 5,5 persone controllat­e al giorno». tima. Gli omicidi squisitame­nte politici sono Mattarella, ancora prima l’omicidio Reina (il segretario provincial­e della Dc assassinat­o nel 1979), La Torre, e per certi aspetti potrebbe essere un omicidio con venature politiche di un certo tipo di politica l’omicidio Parisi (imprendito­re ucciso nel 1985, ndr)».

Per questi agguati, definiti da Falcone «materia incandesce­nte», a parte le condanne dei mandanti appartenen­ti alla Cupola mancano gli assassini. Del tutto o in parte. Nonostante le confession­i di decine di pentiti. «Si tratta di omicidi di matrice mafiosa, ma il movente non è sicurament­e mafioso, o comunque non è esclusivam­ente mafioso», precisò il giudice nell’88. In quel momento stava indagando soprattutt­o su Giusva Fioravanti, l’ex capo dei Nuclei armati rivoluzion­ari per il quale l’anno successivo avrebbe spiccato un mandato di cattura proprio per l’omicidio Mattarella, poi rinviato a giudizio insieme al presunto complice Gilberto Cavallini, altro militante dei Nar. Contro

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy