Rapita dal padre, invia la posizione: «Sono in Danimarca»
È riuscita a comunicare con la mamma. Era stata sequestrata per la seconda volta dal papà siriano
La vicenda
● La bimba rapita a Milano dal padre, il siriano Maher Balle, è stata rintracciata con una telefonata
● Ha chiamato sua madre e le ha inviato il luogo con la geolocalizzazione
MILANO Erano in Danimarca. Fugato dunque il timore che fossero in Siria, una destinazione che avrebbe complicato le operazioni di recupero. Già nel 2016, il 42enne Maher Balle aveva sequestrato la figlia portandola a Damasco, nella terra dov’è nato. Una permanenza durata tre anni, fino all’individuazione della polizia italiana e al rimpatrio della ragazzina, 11enne. La stessa polizia che ha chiuso la caccia sulla seconda fuga dell’uomo, il quale alle 13 di venerdì, come anticipato dal Corriere, aveva prelevato la figlia a scuola e aveva fatto perdere ogni traccia, disattivando i cellulari.
Alle 2.20 della notte tra domenica e ieri, da un telefonino danese la ragazzina ha chiamato la madre, la 53enne Mariana Veintimilla, ecuadoriana, sarta con negozio a Porta Romana: «Sono io, sto bene». Dopodiché, mentre si attivava la geolocalizzazione degli investigatori, avrebbe inviato la posizione, corrispondente a un quartiere di
Arhus. S’ignora se l’abbia fatto di nascosto dal padre, al quale, nonostante le traversie degli ultimi anni, è legata da un rapporto fortissimo (secondo osservatori esterni alla famiglia, lui l’ha plagiata). Ma potrebbe anche esser stato l’uomo a consigliarle di farsi viva con la madre, da cui è divorziato da tempo, una separazione con una coda burrascosa acuita anche dalla differenza di credo religioso. Potrebbe esser stata una mossa, quella di Balle, per provare ad alleggerire la propria posizione. In conseguenza del primo sequestro, s’era vista la pena sospesa in attesa del percorso con i servizi sociali. La reiterazione del reato potrebbe costargli pesanti provvedimenti penali (il pm Cristian Barilli ha aperto un fascicolo per sottrazione internazionale di minori). Ecco perché non è escluso che il 42enne si trasferisca definitivamente in Siria, dove ha una seconda moglie che gli ha dato una bambina. E allora, questa fuga, iniziata tra macroscopici errori forse anche del personale dell’istituto scolastico — uno dei più prestigiosi a Milano — e proseguita a bordo di macchine e mezzi pubblici fino alla Danimarca, potrebbe esser stata l’occasione per «congedarsi» dalla figlia. A meno che Balle sia andato ad Arhus in cerca di appoggi, soldi e documenti falsi per volare in Medio Oriente. A detta di fonti investigative, la ragazzina era «tranquilla e serena»: affidata ai servizi sociali, attende l’arrivo della mamma. L’inseguimento è stato guidato dalla squadra Mobile diretta da Marco Calì con l’appoggio dello Scip, il Servizio di cooperazione internazionale. «Sono orgogliosa per il lavoro e la professionalità della polizia» ha detto il ministro dell’interno Luciana Lamorgese: «Ha fatto il regalo di Natale più bello a una mamma distrutta da dolore e angoscia».
Il Viminale Lamorgese: «Sono orgogliosa per il lavoro della polizia, ha fatto un regalo a quella madre»