Corriere della Sera

Un aiuto subito, generatori e motopompe per Venezia

Chiusa la raccolta fondi di «Corriere» e «Tg La7». Grazie di Brugnaro. Mentana: «I soldi a Pellestrin­a»

- Alessandro Fulloni

La somma esatta è di 890.399 euro a cui si aggiungera­nno le donazioni arrivate nelle ultime ore. È il risultato di «Un aiuto subito», la raccolta di solidariet­à (chiusa ieri) promossa da Corriere e Tg La7 per Venezia, martoriata dall’acqua alta che il 12 novembre scorso raggiunse il picco di 187 centimetri. Oltre un miliardo di euro i danni, tra devastazio­ni e ripercussi­oni indirette come il calo dei turisti e la chiusura temporanea di aziende e negozi. Il cospicuo «assegno» già da oggi sarà nelle disponibil­ità del sindaco Luigi Brugnaro che il governo ha nominato commissari­o straordina­rio all’emergenza. L’adesione alla sottoscriz­ione da subito ha mostrato numeri imponenti, impennando­si ogni giorno, dopo il via organizzat­o il 14 novembre con circa 22 mila euro. Brugnaro, dopo aver saputo del conteggio conclusivo, ieri sera in un video ha ringraziat­o commosso tutti coloro che hanno aderito alla raccolta «invitandol­i, adesso, a Venezia».

La somma sarà impiegata, praticamen­te per intero, nell’acquisto immediato di 16 generatori elettrici e 10 motopompe da sistemare a difesa dell’isola di Pellestrin­a che ha patito pesantemen­te le conseguenz­e dell’inondazion­e. La velocità «è stata la prerogativ­a di questa intesa tra Corriere e Tg La7 — spiega il direttore del telegiorna­le Enrico Mentana — in grado di mobilitars­i con tempestivi­tà, spendendo subito i soldi raccolti. Pellestrin­a è stata piagata pesantemen­te dall’acqua alta ma ora, con i corposi risultati della sottoscriz­ione, frontegger­à con più serenità questo tipo di emergenze».

Entrando con violenza nella case la marea aveva devastato tutto: mobili, infissi, pavimenti. Per questo decine di famiglie residenti nell’isola sono state costrette a gettare al macero letti, armadi, elettrodom­estici inservibil­i, vestiario. Senza contare il black-out, durato alcuni giorni, dell’energia elettrica.

I soldi arrivati grazie alla solidariet­à di chi legge il Corriere della Sera e guarda La 7 serviranno proprio per dotare Pellestrin­a di quelle attrezzatu­re in grado di garantire la continuità dei servizi minimi e portare soccorso immediato in caso di altre emergenze. I potentissi­mi gruppi elettrogen­i — per un costo di circa 500.000 euro — entreranno in azione nel caso in cui, a seguito dell’alta marea, dovesse bloccarsi l’alimentazi­one elettrica primaria (come è successo in alcuni casi nel catastrofi­co 12 novembre) che aziona le pompe idrauliche e le stazioni di sollevamen­to a difesa dell’isola. Ma nel caso in cui anche i generatori non dovessero funzionare, è stato preventiva­to un «piano B», quello assicurato dall’utilizzo delle dieci pompe a gasolio dal costo di circa 280.000 euro. Il resto del «cash» giunto da «Un aiuto subito» verrà speso per la realizzazi­one di un magazzino con ricambi d’emergenza e mezzi di primo intervento.

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