Il Biscione: da Parigi accuse pretestuose, puntano solo a impedire il nostro progetto
Nessun arretramento. Mediaset conferma il piano per Media for Europe (MFE) e risponde alla nuova mossa di Vivendi per fermare il riassetto, accusando i soci francesi di essere in conflitto di interessi. Ieri il consiglio del Biscione, convocato in seduta straordinaria per rispondere alla lettera inviata da Vivendi al board, ai sindaci e alla Consob, ha rispedito i rilievi al mittente ritenendo «infondate e pretestuose» le richieste arrivate da Parigi.
Innanzitutto il consiglio di Cologno ha rilevato come «invece di formulare una richiesta di integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea del 10 gennaio» — convocata per modificare lo Statuto di MFE su sollecitazione del Tribunale di Milano — il gruppo controllato da Vincent Bollorè abbia deciso di optare «per una procedura del tutto inusuale e comunque fuori termine». Il problema tuttavia non è solo
● Pier Silvio Berlusconi, 50 anni, vicepresidente esecutivo e amministratore delegato del gruppo televisivo Mediaset formale. «Le ragioni per cui Vivendi ritiene che l’attuale proposta di statuto di MFE non persegua alcun legittimo interesse sociale e renda abusiva e dannosa per Mediaset l’intera operazione», secondo il Biscione sono «infondate».
Nella lettera inviata a Cologno, Vivendi ha proposto uno Statuto alternativo per MFE in cui vengono modificati i criteri di assegnazione delle azioni a voto speciale in MFE, la composizione del board e i quorum per approvare alcune delibere. Modifiche che, «oltre a rendere evidente il disagio di quest’ultima (Vivendi, ndr) nel vedere ridotta la propria influenza per effetto della mancanza di tali quorum, costituiscono fattispecie del tutto inusuali nell’ordinamento olandese», ha risposto Cologno. Secondo cui Vivendi punta esclusivamente a «impedire la realizzazione del Progetto MFE, progetto del tutto analogo a quello che Vivendi, concorrente di Mediaset, a più riprese ha pubblicamente dichiarato di voler realizzare direttamente e da sola». Dunque le mosse dei francesi sarebbero viziate dal conflitto di interessi.
Vivendi contesta anche la «procedura che le società del gruppo Mediaset hanno dichiarato di voler seguire per approvare la fusione», ossia l’approvazione da parte dell’assemblea delle modifiche allo Statuto di MFE. Vivendi ritiene che andrebbero riconvocate le assemblee di Mediaset e Mediaset España per approvare il nuovo Statuto e le fusioni, con l’inclusione del diritto di recesso. Tuttavia, fa notare Mediaset, l’assemblea «non ha ad oggetto l’approvazione del progetto di fusione né di un nuovo progetto di fusione» pertanto «è pienamente legittima». Il board di Cologno ha infine ribadito che l’integrazione tra le attività in Italia e Spagna e la creazione di MFE « sono essenziali per il futuro del gruppo» e «la mancata realizzazione comporterebbe gravi danni».