Buone (calde) feste invernali
Il clima (caldo) del Natale
Un Natale sempre più caldo. Questo clima bizzarro ci ha abituati a un dicembre con 5 o 6 gradi sopra la media. Le temperature della Riviera ligure potranno competere con quelle del Mar Rosso. A Mosca mai un inizio di stagione così dal 1886.
Dimenticatevi Sharm. Perché per trovare il caldo, questo Natale, basterà andare ad Alassio. Con temperature tra i 18 e i 20 gradi tutta la riviera di Ponente, durante le festività, potrà competere con il mar Rosso, burrasche a parte. È il bello di questo clima pazzo, che ormai ci ha abituati a un dicembre sempre più caldo, «di 5-6 gradi sopra la media», stima Bernardo Gozzini, ricercatore dell’istituto di Biometeorologia del Cnr. Con medie a fine dicembre di 16 gradi in tutta la penisola, e temperature anche più alte «di 2 gradi», rispetto al mese precedente, continua Gozzini.
È una stagione alla rovescia, quella che stiamo vivendo. Con il Solstizio d’inverno, l’altroieri, accompagnato da forti venti di scirocco che hanno fatto nuovamente salire la marea a Venezia, con l’acqua alta attesa sui 140 centimetri questa mattina, dopo i 144 centimetri di ieri. E il foehn che soffiava sulle Alpi.
«È come se l’inverno non fosse ancora iniziato — spiega il meteorologo — e la causa sta in un vortice polare molto forte», quell’area di bassa pressione che staziona sopra il Polo, impedendo alle correnti di aria fredda di scendere alle nostre latitudini.
Se ne sono accorti anche a Mosca, dove nei giorni scorsi la colonnina ha raggiunto i 7 gradi sopra lo zero: un record storico per la capitale russa, che non ricordava un dicembre così caldo dal 1886. «Il freddo si è fermato nella penisola scandinava, senza raggiungere la pianura sarmatica», osserva Gozzini. Il clima insolito ha confuso anche i bucaneve e i rododendro dell’orto botanico dell’università, che sono fioriti, facendo venire il malumore a molti moscoviti, non abituati a una fine d’anno senza neve, e sotto una pioggia tiepida.
E così a causa del vertice polare l’europa sembra spaccata in due, con 17 gradi a Marsiglia e 4 gradi a Varsavia, e un gradiente di oltre 20 gradi nello stesso continente. Perché in assenza delle correnti provenienti dall’artico si sono fatte largo le correnti calde in arrivo dal Sahara che hanno investito in pieno tutta la penisola, complice anche un anticiclone atlantico. Ecco perché da noi si sciolgono pure le piste di pattinaggio su ghiaccio allestite per consolare i bambini dalla mancanza di neve. Mentre a Sodankyla, in Lapponia, oltre il Circolo polare artico, hanno registrato il dicembre più nevoso degli ultimi 80 anni. Su molte zone degli Appennini, in Toscana ad esempio, peraltro non si è visto ancora un fiocco di neve, ma in compenso è venuta già tanta pioggia quanta ne cade in sei mesi. E anche questo rientra nel cambiamento climatico.
Ma consoliamoci. Dopo Santo Stefano arriverà finalmente il freddo. Non basterà forse per sciare, ma tenuto conto che l’australia sta bruciando per la siccità, non possiamo lamentarci di questo Natale.