Calabria e Leao, feste e bufere social

Grave no, evitabile sì. Col web c’è poco da fare, l’unica è starci attenti, molto attenti. Perché il patto social è chiaro, chiarissimo: tu posti, io ti vedo. Il guaio è che a volte a postare non sei tu, ma sono gli amici, o gli amici degli amici. Quindi ci vuole attenzione doppia. Perché quando la tempesta parte, poi chi la ferma più? Nell’occhio del ciclone adesso c’è il Milan. Dopo la disfatta di Bergamo, ben tre giocatori sono finiti nel mirino dei tifosi. Inferociti. Colpa di «story» o «like» decisamente inopportuni, dopo una sconfitta tanto rovinosa. Il primo in ordine cronologico ad incendiare l’indignazione popolare è stato Franck Kessie, che già domenica sera, poche ore dopo il 5-0 di Bergamo, aveva messo un «mi piace» a una foto pubblicata dal suo ex compagno Papu Gomez su Instagram per festeggiare la vittoria. Il «like» è stato poi tolto, ma la rabbia dei tifosi rossoneri era già schizzata ai livelli massimi. Poi ieri è toccato all’attaccante Leao, pizzicato durante una serata in discoteca. Nel video, postato dagli amici e poi circolato sui social, si vede lui che beve e fuma. Una «story» che ha scatenato enormi polemiche. Il portoghese ha poi smentito che la festa sia stata dopo la partita: «Il video è vecchio». Nei guai anche Calabria. Dopo la partita il terzino ha festeggiato il 23° compleanno con gli amici in un ristorante. Niente tabacco né alcol, qui la scena postata dagli amici era più vintage: lui, in cravatta, che cantava «Certe notti» di Ligabue al karaoke. «Era la mia festa organizzata da molto tempo, uno più milanista di me è difficile trovarlo» ha poi precisato Davide. Il popolo social dei tifosi non ha però comunque gradito ed è partita la raffica di insulti. I video sono stati rimossi, ma il guaio era già stato combinato. Sui social va così. E sì che i ragazzi dovrebbero saperlo.

 Calabria Era una festa organizzata da tempo, uno più milanista di me non c’è