La deputata alle Maldive nel mirino degli attivisti deve 23 mila euro «I rimborsi? Salderò»
MILANO Era volata alle Maldive, sull’atollo di Thoddoo, l’isola della frutta, assieme al suo compagno per trascorrere il Natale subito dopo la sofferta approvazione della manovra. Soltanto che, appena sbarcata sulla barriera corallina, Yana Chiara Ehm, deputata del M5S ha pubblicato sui social una sua foto mentre si dondola su un’altalena sul mare cristallino. Una mossa che le ha scatenato contro una raffica di polemiche, anche perché l’onorevole risulta tra le decine di morosi che non hanno restituito i 2.300 euro mensili della propria indennità. Da febbraio, per lei, il conto ha superato i 23 mila euro.
Ehm, 29 anni, è arrivata a Montecitorio grazie a un ripescaggio a sorpresa, dopo una laurea in Scienze politiche e Scienze islamiche in Germania ha conseguito, in Scozia, un Master in studi sulla sicurezza in Medioriente, Caucaso e Asia centrale. Un curriculum di livello rispetto alla media del Movimento. Questi titoli, assieme ad alcune esperienze sul campo, avevano portato Ehm ad essere assunta presso l’ambasciata di Germania a Roma. Poi, a fine 2017, la scelta di candidarsi con il M5S, con relativa rocambolesca elezione. Yana Ehm, all’inizio del mandato, aveva tenuto un piglio piuttosto aggressivo sul rispetto delle regole, in asse con la linea dei Cinque Stelle. Il problema è che poi le regole ha iniziato a violarle lei stessa, contravvenendo a quelle interne al M5S, che impongono di restituire 2.300 mensili sottraendoli ai circa 10-12 mila netti che un parlamentare riceve a seconda dei casi e delle presenze alle votazioni.
La deputata Ehm, secondo il sito tirendiconto.it, non versa più un euro da febbraio. Il fenomeno riguarda la stragrande maggioranza degli eletti, e anche Ehm è finita sotto il fuoco incrociato degli attivisti Cinque Stelle, molto arrabbiati. «Se non avessi i soldi da parlamentare col cavolo che ci saresti potuta andare», è il tono dei commenti riferibili. Il Corriere ha contattato più volte la deputata, per chiedere la propria versione dei fatti. Ma Ehm ha preferito affidarsi ancora una volta ai social. Prima il tentativo (vano) di giustificarsi: «È stato un regalo del mio compagno». Poi, davanti al dilagare delle proteste, una spiegazione più circostanziata: «Fornisco con piacere le necessarie delucidazioni — ha scritto su Facebook —: a causa di un problema tecnico non riesco a completare la rendicontazione del mese febbraio, dirimente per poter procedere a tutti i mesi successivi. Per spiegare ancora meglio: va “chiuso” il mese precedente per poter passare a quello successivo. Ho sollecitato più volte il webmaster in merito, abbiamo tentato svariate soluzioni, ma ancora il problema persiste. Spero che possa essere sbloccato al più presto, ho già preso prossimo appuntamento». Ma la toppa, almeno a leggere le reazioni, si è rivelata peggiore del buco.