Per salvarsi zaino-airbag e mai usare i salva sci
Si fa presto a dire valanga: c’è quella di lastroni, che fila giù per il pendio a 80 chilometri all’ora, e quella farinosa che supera i 200 e si trascina dietro un risucchio fatale. La valanga di Rigopiano in Abruzzo pesava come quattromila Tir a pieno carico, mentre nel 1954 una valanga caduta in Austria sulla stazione ferroviaria di Dalaas, nel Vorarlberg, sollevò dai binari una locomotiva da 120 tonnellate. A fronte di una tale variabilità della massa nevosa la salvezza di chi viene investito da una valanga dipende da molti fattori, spesso difficili da valutare. In generale bisognerebbe non farsi sommergere dalla massa nevosa, cercando di galleggiare e nuotando sulla sua superficie come si farebbe in acqua. Da evitare gli oggetti che potrebbero zavorrarti e tirarti sotto, come gli sci con i cinturini salva-sci o i bastoncini con i lacci dei polsi infilati. La migliore garanzia sono oggi gli zaini airbag, che all’impatto con la neve esplodono, creando un pallone, che lavora come un salvagente. Con le slavine di neve polverosa, un turbine violentissimo costituito di minuscole particelle che ostruiscono le vie respiratorie, il rischio è il soffocamento. Si può cercare di contrastarlo coprendosi il volto con un capo di abbigliamento o anche con la cuffia o il cappello. Le valanghe di lastroni sono le più distruttive: spezzano e smembrano. La pressione esercitata dalla massa nevosa può superare i centomila chilogrammi per metro. Sono fra le più micidiali e di solito è difficile sopravvivere. Qualora si dovesse proprio attraversare il pendio sospetto, conviene farlo il più in alto possibile, in modo da ridurre la massa di neve sospetta. In tutti i casi è comunque decisiva la velocità con cui la vittima viene estratta dalla massa nevosa. Dopo i primissimi minuti le possibilità di trovare in vita l’infortunato crollano rapidamente. Ecco perché l’autosoccorso del gruppo degli sciatori è la soluzione vincente. Ma sono indispensabili due cose: disporre dell’artva, della sonda e della pala e, soprattutto, saperle usare.