Corriere della Sera

È IL MONDO IN TASCA CHI LO TEME NON CAPISCE LA SVOLTA

- Di Beppe Severgnini

Lo smartphone — il telefono intelligen­te — ci ha cambiato la vita. Il commento potrebbe finire qui. Questo oggetto ha modificato le nostre abitudini e i nostri comportame­nti; e ne ha imposto di nuovi. Ha trasformat­o il nostro carattere e la nostra visione del mondo. Battezzato nel 1997 (dalla Eriksson), sviluppato soprattutt­o da Ibm, Motorola, Blackberry e Nokia, s’è affermato nel 2007, quando Apple ha presentato il primo iphone (detto anche iphone 2G o iphone Edge). Negli anni Dieci lo smartphone è finito nelle tasche di tutti (Samsung, Apple, Huawei, nell’ordine). Oggi, all’alba degli anni Venti, è onnipotent­e. Avete dubbi? Ecco cosa ho fatto nelle ultime 72 ore con l’iphone (voi lo avete usato in modo simile, immagino). Dunque: ho telefonato, scritto e letto messaggi. Ho guardato e spedito immagini, scambiato e ricevuto auguri (alcuni addirittur­a sinceri). Ho scritto e risposto alle mail. Ho postato e commentato sui social. Ho scattato ventidue foto e registrato due video. Ho letto Corriere.it. Ho guardato video, ascoltato un libro su Audible, molta musica e cinque pezzi di The Economist (in cuffia, su altoparlan­ti bluetooth). Ho fatto ricerche su Trump, The Witcher e You (Netflix), Zlatan l’immobiliar­ista, Paris e Checco Zalone. Ho guardato calcio inglese e basket americano (il calcio italiano? non pervenuto). Ho cercato un indirizzo e guidato fin là, seguendo le indicazion­i. Ho prenotato un ristorante; ho ordinato un pasto e ho controllat­o il meteo a Dorga (Bg). Ho calcolato quanto ho camminato (10mila passi al giorno, non male). Ho pagato un parcheggio; ho chiamato un taxi; ho prenotato un treno e un albergo a Firenze; ho identifica­to una pianta e una bottiglia di vino; ho cancellato alcuni contatti (persone egoiste, negli anni Venti non le rimpianger­ò). Tutto questo fa paura? Certo, ma facciamoce­la passare. Ricordando questo: ogni nuovo strumento geniale ha spaventato l’umanità, quand’è arrivato. È accaduto ai computer, alla tv, al volo aereo, all’elettricit­à, al vapore e — andando indietro — alla ruota.

Guardando quel disco di legno che girava, qualcuno sarà rimasto sconvolto: «Abbattere, affettare e fare rotolare un albero?! Roba da matti». Sta accadendo con lo smartphone: chi lo demonizza, non lo capisce. Impariamo a usarlo, invece (ad esempio, cercando di capire come vengono utilizzati i nostri dati personali). Gli abusi sono evidenti. Ma lo smartphone migliorerà il mondo. Anzi, lo ha già fatto.

Abusi

Impariamo a usarlo, cercando per esempio di capire come i nostri dati vengono utilizzati

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Tulipani e pois in un’opera dell’artista Yayoi Kusama
Catturati Tulipani e pois in un’opera dell’artista Yayoi Kusama

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