Corriere della Sera

Bologna applaude Messina, ma bastona Milano

Armani sconfitta dalla Virtus, ora a +6. Il coach Olimpia: «Sono preoccupat­o, loro favoriti per il titolo»

- Flavio Vanetti

BOLOGNA Impacchett­ata a rimbalzo e colpita da 23 assist della Virtus simili a dardi velenosi, Milano ammaina la bandiera di guerra (in verità mai del tutto issata) quando una tripla di Sergi Rodriguez esce mentre, sul rovesciame­nto, entra quella di Milos Teodosic. Game, set and match: 8165, alla fine il derby d’italia del basket, troppo cucito addosso all’immagine delle due stelle, è risolto da un flash che coinvolge i giocatori più attesi. In realtà ha deciso altro. Ad esempio «l’aggressivi­tà mentale, fisica e tecnica di Bologna» (analisi di Ettore Messina) o l’attacco povero dell’olimpia («Con il 37% di efficacia non si va da nessuna parte»), che ha pure concesso 19 punti in contropied­e.

Messina ha assaggiato il secondo «come back» da avversario contro la «sua» Virtus. Il precedente si perde nel tempo: 27 ottobre 2002, con la Benetton si arrese 84-81 al cospetto della squadra di Boscia Tanjevic. «Si vede che i ritorni non portano bene» osserva accigliato ammettendo però l’emozione di questa occasione: «Sono stato applaudito, ringrazio tutti. Ho pensato all’avvocato Porelli e ad Alberto Bucci, che mi avevano voluto a Bologna: è stato un momento toccante». Le V-nere, però, non sono state tenere con lui.

La ditta Teodosic & markovic (allargata qua e là a Pajola per un inedito assetto con tre play) non ha avuto un fatturato memorabile di punti (23 in due) però ha prodotto gioco, magie (come un sottomano di pura furbizia di Teodosic in mezzo a una selva di avversari) e un coinvolgim­ento del quale hanno beneficiat­o Hunter e Gamble.

Milano ha impiegato 15’ per sorpassare (31-32, tripla di Cinciarini), ma quando ha incassato uno 0-7 prima dell’intervallo lungo ha posto le premesse di uno smottament­o irrecupera­bile. La Segafredo è volata a +15 (78-63), ha demolito tre volte il canestro con schiacciat­e favorite da una difesa flaccida e ha dimostrato, come sottolinea Sasha Djordjevic, «di essere in linea con i progetti in cui crediamo». «Non siamo nemmeno riusciti a pareggiare» è invece la postilla sarcastica di Messina, che si dichiara «preoccupat­o di tutto, dal riscaldame­nto in poi». Sei punti di distacco dalla Virtus sono tanti: «Spero di cambiare la tendenza, ma Bologna è favorita per la Coppa Italia e per lo scudetto». Vero Djordjevic? «Nemmeno per sogno: i favoriti restano loro, anche nell’eurolega». Uno scambio di gufate?

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(Lapresse) Battuti Vladimir Micov contrastat­o da Milos Teodosic

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