Di Battista: io e Luigi molto diversi I paletti per tornare in prima linea
d
La questione delle concessioni è ciò che politicamente mi interessa di più dal crollo del Ponte Morandi Magari arrivasse la revoca
Alessandro Di Battista mette i suoi paletti. Lo fa con un lungo post per prendere posizione su Movimento, governo e incarichi personali. E torna a insistere sulla revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, una mossa che — secondo chi ha avuto modo di parlargli — se concretizzata potrebbe spingerlo a tornare in prima linea nella vita politica dei Cinque Stelle. «Potevo “pretendere” qualcosa dal Movimento che avevo contribuito a portare al governo ma non l’ho fatto. Ho preferito mantenere una totale libertà elogiando il Movimento quando lo meritava, criticandolo ove necessario e pungolandolo quando ritenevo opportuno», scrive l’ex deputato precisando di essere in viaggio in Iran, vicino al confine con il Pakistan. E puntualizza la sua natura di «volontario» come referente per Rousseau (un incarico confermato nelle ultime ore e che ha dato vita a molte interpretazioni): «Sono due anni che faccio da volontario (attivista) dando una mano a Rousseau. Ricordate che ho sponsorizzato le campagne sugli alberi o sul riciclo di giocattoli? Ecco da volontario — quindi gratis — continuerò a farlo. Tutto qui. Eppure per qualcuno mi sarei venduto per un incarico».
Di Battista sottolinea che ha preferito mantenersi con le mani libere in modo da potere dire la sua. «Salvini mi considerava un suo nemico, ricordate? Ho sempre espresso i miei pensieri anche quando il Movimento governava con la Lega». E ancora: «Le mie critiche al Pd sono state lette come una mia folgorazione leghista». Punti di vista, divergenze e libertà di «pungolare» anche Luigi Di Maio. «Io e Luigi siamo molto diversi. Non sempre siamo andati d’accordo — scrive — ma gli
Ex deputato Alessandro Di Battista, 41 anni, è stato parlamentare del Movimento dal 2013 al 2018 voglio bene, lo stimo e gli sono grato per una serie di successi raggiunti».
Più volte, però, nel discorso compare la questione della revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. Un punto centrale per Di Battista che potrebbe avere delle ripercussioni anche sulle sue scelte. Insomma, nel caso il Movimento riuscisse a strappare la revoca delle concessioni autostradali, sarebbe pronto a tornare in campo da protagonista. La «revoca è ciò che politicamente mi interessa di più dal giorno del crollo del Ponte Morandi. Leggo che forse la revoca ci sarà. Magari avvenisse!», scrive l’ex deputato che, secondo i ben informati, dovrebbe tornare in Italia in tempo per prendere parte agli Stati generali del Movimento a marzo. E ancora: «Luigi dal crollo del Ponte Morandi non fa altro che pensare a dare giustizia a quei morti. Ne avremo parlato 1.000 volte. Ebbene, se le concessioni verranno tolte ai Benetton il Movimento farà qualcosa di grande».
E chiude con una stoccata: «Pensate che sulla visione di Stato, sulle privatizzazioni, sulla distruzione dello Stato sociale a vantaggio dei privati Renzi, Salvini e Bonino siano così diversi?».