Corriere della Sera

Koizumi jr in paternità: solo due settimane (ma è una rivoluzion­e)

Il figlio dell’ex premier criticato sui social

- Irene Soave

Si è preso appena due settimane, e nemmeno di fila: spalmate su un periodo di tre mesi. E ha promesso che le passerà attaccato al cellulare, «non venendo meno ai miei doveri di ministro» e garantendo di tornare al lavoro immediatam­ente in caso di crisi. Quello che il ministro giapponese dell’ambiente Shinjiro Koizumi ha annunciato che prenderà, insomma, somiglia più a un periodo di telelavoro che a un congedo di paternità. Eppure, nel Giappone della denatalità e dello stakanovis­mo ha il sapore di una piccola rivoluzion­e (e ha attirato diverse critiche).

Il primogenit­o di Shinjiro Koizumi, figlio di uno dei presidenti del consiglio più popolari, Junichiro Koizumi (in carica dal 2001 al 2006), arriverà a fine mese. «Ho letto molto circa la depression­e post-partum», ha detto ieri il 38enne Koizumi, conservato­re — fa parte del Partito Liberaldem­ocratico — ma di posizioni progressis­te su molti temi, ad esempio sulle politiche ambientali. «E ho deciso che è necessario che io stia a casa vicino a mia moglie Christel». Christel Takigawa, 43 anni, è un’annunciatr­ice della tv privata Fuji; i due avevano fatto scalpore per il matrimonio celebrato quasi a sorpresa l’estate scorsa, con lei già incinta. «Vorrei che la mia decisione guidasse la cultura del lavoro, almeno nel mio ministero, verso uno stadio in cui tutti si prendono il congedo di paternità senza esitare». In Giappone in effetti è previsto per tutti i lavoratori dipendenti un congedo parentale fino a dodici mesi, più che nei Paesi scandinavi: ma nel settore privato lo fa solo il 6% degli uomini, e il 21% degli uomini nel settore pubblico. È una scelta spesso malvista, come dimostrano molti dei tweet che ieri commentava­no l’annuncio di Koizumi. «Mi chiedo se ami il suo lavoro», scrive tale K’onishi, molto ritwittato.

Koizumi è al governo da settembre, dopo il rimpasto voluto dal primo ministro Shinzo Abe in seguito alle elezioni della Dieta, dove i conservato­ri

Delfino

Figlio dell’ex premier Junichiro il suo avo Matajiro fu il primo eletto della famiglia, nel 1908

avevano perso la maggioranz­a. È delfino di una delle famiglie politiche più longeve del Giappone: il suo antenato Matajiro fu il primo a essere eletto, ed era il 1908. E fu proprio Junichiro a dare a Shinzo Abe i suoi primi incarichi importanti: per molti, nominando il figlio Shinjiro, Abe gli ha «reso un favore». Shinjiro è promettent­e: educato alla Columbia, ma soprattutt­o di ottimi natali — sette degli ultimi dieci premier, in Giappone, vengono da famiglie importanti, proprio perché i seggi si «ereditano» e le koenkai, associazio­ni locali che supportano i candidati, sono assai conservatr­ici — potrebbe essere per molti il prossimo premier. Il padre Junichiro, da presidente, chiese agli ingessati manager giapponesi di dismettere la cravatta, d’estate, per dare tregua ai condiziona­tori negli uffici. Fece molto parlare, ma quasi nessuno riuscì a rinunciare alla cravatta d’ordinanza. Se la crociata del figlio Shinjiro per il congedo di paternità andrà meglio è da vedere.

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Il ministro dell’ambiente giapponese, Shinjiro Koizumi, è figlio di uno dei premieri più amati, Junichiro
Figlio d’arte Il ministro dell’ambiente giapponese, Shinjiro Koizumi, è figlio di uno dei premieri più amati, Junichiro

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