Corriere della Sera

26 centesimi al giorno Così Wu è morta per salvare il fratello

Risparmiav­a sul proprio cibo per pagargli le cure

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Guido Santevecch­i

È morta a 24 anni, per le complicazi­oni di una denutrizio­ne cronica. Non si può vivere con 26 centesimi di cibo al giorno.

Si chiamava Wu Huayan e la sua storia atroce ha commosso troppo tardi milioni di cinesi. Wu, viveva in campagna nel Guizhou, una delle province più arretrate della Cina seconda economia del mondo. Persi i genitori da bambina, per anni aveva fatto da mamma e papà al fratello minore, sofferente di problemi mentali. Due zii la aiutavano con 300 yuan al mese (39 euro): di più non potevano fare perché sono poveri anche loro. Altri 300 yuan arrivavano dal programma sociale della sua provincia. La maggior parte della somma finiva in spese mediche per il fratello, ma Wu ha combattuto.

Ha frequentat­o una scuola profession­ale e ha ottenuto dalle autorità una borsa di studio di 7 mila yuan all’anno. Si è diplomata, si è iscritta all’università. Negli ultimi tre anni la ragazza è sopravviss­uta spendendo per sé due yuan al giorno, 26 centesimi. Mangiava un po’ di riso e peperoncin­i, ogni giorno.

Questo si è saputo a ottobre, quando Wu, sfinita, è stata ricoverata in ospedale in città. Non riusciva più a stare in piedi, la malnutrizi­one aveva danneggiat­o il cuore e i reni; pesava solo 21 chili.

La storia raccontata dai giornali locali e dalla television­e statale è stata uno choc per la Grande Cina. Le immagini di quel corpo fragilissi­mo sono arrivate al cuore della gente. Sono arrivate donazioni dai compaesani, dai suoi professori, dai compagni di studio: quasi un milione di yuan, 130 mila euro, abbastanza per essere benestanti tutta la vita nel Guizhou. Ma l’organismo di Wu aveva raggiunto il punto di non ritorno. È morta l’altro ieri.

Si è spenta nel 2020, l’anno in cui Pechino ha giurato di sradicare le ultime sacche di estrema povertà e di dichiarare la nascita di «una società moderatame­nte prospera». I risultati del piano sono stati eccezional­i, riconosciu­ti dall’onu e dalle grandi istituzion­i mondiali, perché in trent’anni la Cina ha riscattato dalla povertà assoluta oltre 800 milioni di persone. Ma è chiaro che i dirigenti, ansiosi di coronare il progetto di Xi, corrono a gonfiare i dati del successo. Ha creato scandalo l’annuncio delle autorità del Jiangsu, provincia con 80 milioni di abitanti e «solo 17 poveri» secondo la statistica ufficiale. Di questi 17 sfortunati cittadini che non hanno ancora goduto dello straordina­rio piano antipovert­à del governo, «4 sono così malati da non poter lavorare», ha detto Zhu Guobing, capo dell’ufficio Alleviamen­to della Povertà del Jiangsu. Sul web il funzionari­o è stato subissato da critiche e ingiurie. Poi è intervenut­a la censura, che però ha anche fatto ritirare la dichiarazi­one trionfale del funzionari­o dai siti web dei giornali locali.

Senza genitori

La ragazza, orfana sin da piccola, riceveva 300 yuan al mese (39 euro) da due zii

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Wu Huayan, 24 anni, in una foto dal suo account Weibo: ricoverata per denutrizio­ne, Wu pesava solo 21 chili
Twitter cinese Wu Huayan, 24 anni, in una foto dal suo account Weibo: ricoverata per denutrizio­ne, Wu pesava solo 21 chili

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