Btp a 30 anni: 7 miliardi offerti ma la domanda è di 47 miliardi
Torna l’appetito per i Btp con un’asta record per i nuovi titoli trentennali collocati ieri: a fronte di un’offerta per 7 miliardi di titoli, con scadenza settembre 2050 e tasso annuo del 2,45%, pagato in due cedole semestrali, il Tesoro ha ricevuto una domanda pari a circa 47 miliardi. Un risultato inatteso, data l’incertezza politica italiana in attesa del voto in Emilia-romagna, che supera il precedente record di 41 miliardi segnato l’anno scorso. Ma in un mondo di tassi di interesse a zero o negativi, gli investitori globali sono disperatamente a caccia di rendimenti, come indicano anche gli ultimi collocamenti di Spagna e Irlanda. Per il governo italiano il risultato è duplice: da un lato approfitta per collocare nuovo debito a basso costo, visto il livello degli interessi, dall’altro allunga le scadenze medie. In un momento tutto sommato tranquillo sui mercati finanziari, a dispetto delle tensioni commerciali tra Europa e America. La tranche di ieri è stata collocata al prezzo di 99,280, corrispondente a un rendimento lordo annuo all’emissione del 2,50%, valore che secondo indiscrezioni si tradurrebbe in un tasso annuo per gli investitori di circa 6 punti base sopra il rendimento del trentennale attualmente quotato. Nel frattempo lo spread tra il Btp decennale e l’analogo Bund tedesco ha chiuso in leggero rialzo a 160 punti, con un rendimento dell’1,4%.