Vangelo e Saffo: nuove scoperte che non lo erano
Il «Guardian» dello scorso 9 gennaio ha rivelato, in un amplissimo intervento-inchiesta di Charlotte Higgins, le gesta di un disinvolto, noto papirologo originario del Nebraska, ma attivo in Oxford (Christ Church), Dirk Obbink (nella foto). L’inchiesta riguarda una attività sviluppatasi per oltre un decennio. I fenomeni messi in luce sono istruttivi e purtroppo non nuovi.
Nell’affaire Obbink il venditore si chiama Mahmoud Elder, il quale costituì con Obbink una specie di società, poi sciolta, intitolata «Castle Folio». È poi entrata in scena una famiglia di «American Conservative Evangelicals», i Greens, divenuta plurimilionaria grazie alla catena commerciale da loro chiamata «Hobby Lobby».
Nel giro di questi Greens — prosegue il «Guardian» — è entrato Obbink e ha procurato loro, in vista della formazione di un Greens Museum, papiri neotestamentari sottraendoli alla collezione degli Oxyrhynchus Papyri, con l’aggravante di far scomparire le relative tracce catalografiche; ma non si erano accorti che le notizie catalografiche erano state salvate su microfiches. Tra questi pezzi è stato mescolato un mirabolante minuscolo frammento del Vangelo di Marco, datato da Obbink alla fine del primo secolo d.c. Secondo i propagandisti dell’impresa si trattava del frustulo di un rotolo scritto appena trent’anni dopo l’autografo di Marco. Teologi e paleografi molto ferrati hanno sollevato il velo e messo in crisi l’affare.
Sembra un déjà vu: anche il grande falsario ottocentesco Costantino Simonidis aveva lanciato (1861) «il più antico manoscritto del Vangelo», in quel caso Matteo. Anche allora la bravata aveva colmato la misura, e anche allora era implicato un reverendo, il reverendo Stobart.
Ma il vero passo falso — nota la Higgins — Obbink lo ha compiuto lanciando un papiro di Saffo, tutto costruito (come fece notare a suo tempo il «Corriere della Sera») con informazioni già note. Insomma il cosiddetto Artemidoro ha trovato un fratello, o meglio una sorella. Inutile dire, sottolinea il «Guardian», che Obbink è stato sospeso dalle cariche accademiche. Molto dura la reazione della Egypt Exploration Society.