Il pubblico torna al cinema, incassi in crescita del 14,3%
ROMA Soddisfazione. Lavoro di squadra. Qualità. Sono i termini che sono risuonati più volte ieri mattina in occasione della presentazione dei dati del box office 2019. Le cifre Cinetel illustrate dal presidente Davide Novelli confermano: aumento del 14, 35% degli incassi rispetto all’anno precedente con 635.449.774 euro, ovvero un numero di presenze in sala pari a oltre 9 milioni e mezzo di spettatori (aumento del 13,55%). Si tira, dopo «l’orribile 2018», più di un sospiro di sollievo.
«C’è un pieno ritrovato feeling con un grande pubblico nelle sale cinematografiche» commenta il presidente Anica Francesco Rutelli al fianco dei presidenti della sezione produttori (Francesca Cima) e distributori (Luigi Lonigro) e a Mario Lorini, per l’ Anec. «Dati che segnalano da un lato la qualità del prodotto: il pubblico italiano cerca buoni film, italiani e non. Dall’altro che la filiera vive e cresce se vive il cinema in sala, capofila creativo e produttivo».
Primo incasso del 2019 è stato Il re Leone, 37 milioni e mezzo di euro (al primo posto nel 2018 c’era Bohemian Rhapsody con 21 milioni e 200mila euro). In crescita anche il box office di produzione italiana (incluse co-produzioni), aumentato del 5,56% per una quota sul totale del 21,56%. Ha pesato in positivo, il miglior dicembre degli ultimi dieci anni grazie agli ottimi incassi de Il primo Natale di Ficarra e Picone (13.381.082 euro, uscito il 12 dicembre, unico titolo italiano nella top ten, al sesto posto), Pinocchio di Garrone (11.017.844, in sala dal 19 dicembre) — nel 2018 nessun titolo aveva superato la soglia dei 10 milioni — , ma anche L’immortale di Marco D’amore (5.834.856) e La dea fortuna di Ferzan Ozpetek, quinto e sesto miglior incasso italiano 2019. Il terzo è 10 giorni senza mamma (7.478.544), quarto Il giorno più bello del mondo (6.398.945).
Ottimismo dunque: per il 2020 ci sarà da quantificare l’effetto Zalone con Tolo Tolo . «In questi primi giorni di gennaio c’è già una crescita di 24 milioni di incassi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno», segnala Lonigro che sottolinea i risultati della stagione estiva con il progetto collettivo Moviement. In luglio +108,90%, in agosto +45,91%, il più alto incasso per il periodo dal 1995.
Un settore in buona salute, dunque, con significative ricadute occupazionali ricorda Cima. Ora, segnala Rutelli, serve «piena attuazione della legge Franceschini in tutta la sua articolazione, produzione, distribuzione, esercizio, regole per le piattaforme, investimenti e programmazioni nelle tv. La priorità adesso è il tax credit produttivo».