«Nelle case l’inclusione porta serenità»
Philip Di Salvo, ricercatore dell’università della Svizzera Italiana, affianca Carmen Pellegrino negli incontri di Milano e Roma (vedi a sinistra)
Fondatrice di Intellectual downplaying Research Hub ed esperta di educazione inclusiva e strutture familiari non tradizionali, Erica Vernold Miller è l’ospite internazionale di stasera alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Prima tappa di «E Se domani» (dedicata alla famiglia e alla coesione sociale in territori difficili quali le periferie), che parlerà del ruolo dell’individuo nel disegnare il futuro della famiglia inclusiva capace di generare protezione, cura di sé, voglia di futuro. Aspetti in teoria garantiti dalla famiglia tradizionale.
Come ritrovarli nei nuovi modelli relazionali?
«Le famiglie moderne riflettono gli atteggiamenti mutevoli della società nei confronti del matrimonio, della sessualità e dei ruoli di genere. Il termine “famiglia” nella sua definizione più elementare include le persone con cui condividiamo la nostra
Erica Vernold Miller, fondatrice Intellectual Downplaying Research Hub
vita ogni giorno. Che si impegnano con noi e per le quali ci impegniamo».
Eppure in un paese come l’italia la normalità è ancora considerata una madre, un padre, i figli. Che impatto può avere l’essere «diversi» sui bambini?
«Dipende da molti fattori. Due genitori che litigano di continuo possono rappresentare un ambiente tossico mentre bimbi cresciuti da single sono spesso felici e ben adattati. Certo quelli con madri single hanno un tasso di povertà più elevato. Eppure nelle famiglie tradizionali in cui la donna è casalinga i tassi di povertà non sono così alti. Il problema infatti attiene ad aspetti quali la mancanza di assistenza, il divario nelle retribuzioni e nelle opportunità fra uomini e donne».
«Tutte le famiglie felici sono simili tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo» sottolineava Tolstoj. Ma qual è il segreto di questi agglomerati sorridenti, monoparentali, tradizionali o misti che siano?
«Citando Lennon e Mccartney direi “All you need is love” mentre il tipo di struttura familiare è irrilevante».