Corriere della Sera

«Chi ora grida rimpiange i regimi di Orbán e di Putin»

- M.gal.

ROMA Emanuele Fiano, Pd, è uno dei relatori della legge elettorale proporzion­ale proposta dalla maggioranz­a. Che ne pensa della decisione della Consulta?

«Penso che quando la Corte sentenzia si ascolta quello che dice e si rispetta, questo succede nelle democrazia liberali e nel sistema di divisione dei poteri».

E invece?

«E invece c’è chi come Salvini pensa che abbaiare alla luna gridando allo scandalo e rimpiangen­do regimi illiberali come quello di Orbán o di Putin sia una cosa normale».

La Corte ha usato l’aggettivo «manipolati­vo»: perché secondo lei?

«Perché il quesito contrastav­a con la chiarezza che leggi devono avere, non avrebbe portato a una legge autoapplic­ativa, il che è fondamento di giurisprud­enza costituzio­nale. Anche per questo la Lega ha aggiunto le proprie firme per non fare entrare in vigore subito la riforma del taglio dei parlamenta­ri, perché sperava che la Corte accogliess­e il ragionamen­to che comunque ci sarà una delega al governo per ridisegnar­e i collegi. Hanno fatto male i conti. La Corte dice il contrario, la legge deve essere immediatam­ente autoapplic­ativa».

La Lega sostiene anche il ritorno al Mattarellu­m.

«Mi fa sorridere la tesi del partito del maggiorita­rio, che sostiene che questi sistemi danno sempre la certezza del governo e i sistemi proporzion­ali invece no. Io ho sostenuto i governi Prodi, caduti dopo due anni, a maggioranz­a eletta con un maggiorita­rio, che si sgretolava per l’eccessiva eterogenei­tà dei gruppi che ne facevano parte: ogni sistema ha i suoi pro e i suoi contro».

Come risponde alle critiche che state confeziona­ndo una legge su misura della maggioranz­a?

«Appena un mese fa lo stesso Salvini ha detto di essere favorevole a un proporzion­ale con uno sbarrament­o. E ricordo anche che la Lega ha prodotto il Porcellum per cancellare il Mattarellu­m, che ora ripropongo­no. Il problema è che non decide Salvini quando si deve andare a votare. Noi siamo aperti al contributo delle opposizion­i, se non faranno ostruzioni­smo siamo pronti a un percorso spedito».

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