«Possibile la svolta epocale del processo breve Matteo cerca visibilità»
Walter Verini, capogruppo del Pd in commissione Giustizia: vi siete «grillizzati?».
«Al contrario. Siamo per il giusto processo, che duri 5-6 anni al massimo. E ora che c’è l’occasione unica per averlo non vogliamo sprecarla usando polemiche come clava».
Chi impugna la clava? Matteo Renzi?
«Che lo faccia Costa (FI) o la Lega per mettere in difficoltà il governo è nel gioco, ma se lo fa Renzi, magari per risalire in sondaggi avari, è grave».
Renzi rivendica di aver votato la proposta Costa per abolire «l’obbrobrio» della riforma Bonafede.
«Lui, per ragioni di visibilità, ogni giorno piazza una mina per differenziarsi. Solo che stavolta c’è un problema».
Quale?
«C’è una novità che lui tace. La concreta possibilità che in tempi ragionevolmente brevi si arrivi alla svolta epocale di un processo celere e con tempi certi. Perché si sofferma solo sulla prescrizione?».
Cosa c’è di concreto nella promessa di Bonafede?
«Proposte che noi condividiamo, illustrate nel vertice di maggioranza e che il ministro della Giustizia sta scrivendo».
Ad esempio?
«Riforma delle notifiche, termini fissi per indagini e dibattimento, allargamento del patteggiamento, altra depenalizzazione, giudice monocratico anche in secondo grado, rafforzamento delle sanzioni per l’illecito disciplinare dei magistrati. Se è così, ed è così, perché si parla d’altro?».
Forse perché lo stop alla prescrizione è già adesso?
«Ma Bonafede ha promesso che nella prossima settimana arriverà il ddl. E il segnale lo abbiamo avuto».
Il lodo Conte?
«Sì. Lo stesso Faraone, renziano, a fine vertice ha detto che era caduto un totem: l’intoccabilità della riforma Bonafede. Non ha detto “che schifo, voteremo con Costa”».
Renzi vuol far cadere il governo?
«Non lo so. Non penso. Ma un po’ più di lealtà di coalizione e di governo e non competitività quotidiana che aumenta la conflittualità in questo momento servirebbe».
Momento di vigilia delle elezioni. Com’è Renzi come alleato sul territorio?
«Dice, annuncia. Ma a parte aver presentato qualche candidato in Emilia, sul territorio non c’è».
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Ci indigna un giustizialismo estremista, ma anche la corruzione E il garantismo a corrente alternata di chi poi finisce a votare con Salvini
Votare la proposta Costa per il ripristino della riforma Orlando del suo governo, non è inattaccabile?
«Lo stesso Orlando ha appena detto che o si tratta o ci si scontra».
E voi state trattando?
«Lavoriamo per non aver processi dai tempi biblici».
E se non ci riusciste?
«La proposta di modifica della Bonafede l’abbiamo presentata. È ancora lì».
Non vi pesano le accuse di giustizialismo?
«Ci indigna un giustizialismo estremista, ma anche la corruzione, la penetrazione delle organizzazioni criminali nella pubblica amministrazione e nella politica. E il garantismo a corrente alternata».
Di chi?
«Di chi invece di provare a colmare un gap di civiltà giuridica vota con Salvini».