5 Stelle, perso un altro pezzo E per il dopo Di Maio ci prova anche Toninelli
Lascia il senatore Di Marzio. Dubbi sulla durata dei facilitatori
Altri pezzi di Movimento che si sgretolano e dubbi che avanzano. La giornata dei Cinque Stelle è scandita da voci di addii e incertezze sul futuro. Luigi Di Marzio annuncia in Aula al Senato il suo passaggio al gruppo misto, rendendo ancora più labili i numeri già esigui per la maggioranza a Palazzo Madama. Il senatore, dopo lunghe discussioni con il gruppo dirigente nelle scorse settimane, segna il suo strappo dopo aver «restituito» i soldi delle donazioni del 2019: era tra i super-ritardatari. Ma a palazzo c’è chi giura che altri due senatori e due deputati siano pronti al passo d’addio. Oltre a loro si prepara il grande strappo delle espulsioni: su 30-35 lettere inviate dai probiviri, una decina circa saranno i parlamentari vicini alla cacciata (tra loro altri due senatori, Mario Michele Giarrusso e Lello Ciampolillo). Alcuni dei parlamentari nel mirino sono tra quelli in procinto di abbandonare il Movimento anzitempo.
Ma i dubbi che si insinuano nel gruppo pentastellato riguardano anche i vertici. E la struttura stessa del Movimento. A molti non è sfuggita una
Per il Senato
Alle Parlamentarie per il seggio uninominale in Campania vince Luigi Napolitano, amico di Di Maio
frase sui facilitatori lanciata a luglio dal blog: «Il mandato di un facilitatore del Team del Futuro durerà quanto quello del capo politico. Quindi chi verrà eletto a questa tornata sarà colui che poi durerà in carica per i prossimi 3 anni». Un filo rosso che, in teoria, legherebbe la nuova struttura al destino dell’attuale capo politico, Luigi Di Maio. Mentre riprendono a soffiare forti le voci di un possibile passo indietro del leader, c’è chi — dicono i ben informati — si dice stia scaldando i motori in vista di una possibile contesa per il ruoli di capo politico e di nuovi ruoli strutturali. Tra questi, anche due volti storici (entrambi membri del team del futuro): Paola Taverna e Danilo Toninelli.
E se Alessandro Di Battista è pronto a rivendicare — nel
d Adesso è tempo di far crescere il Movimento in senso ancora più collegiale ed inclusivo
Fabio Massimo Castaldo
caso vada in porto la revoca delle concessioni autostradali — un ruolo da protagonista nel prossimo futuro Cinque Stelle, c’è chi rivendica più coralità. Lo fa il vicepresidente del Parlamento Ue, Fabio Massimo Castaldo: «Adesso è tempo di far crescere il Movimento in senso ancora più collegiale ed inclusivo».
Luigi Di Maio, intanto, è pronto ad affrontare la settimana di fuoco con la definizione dei facilitatori regionali (che di fatto saranno i «segretari» M5S a livello locale), le sentenze dei probiviri e la prova del fuoco dell’emiliaromagna. Nel Movimento c’è chi sostiene che il leader sia di nuovo corteggiato dalla Lega, che cerca in Di Maio la sponda per un nuovo imprevisto scenario politico. Ma l’orizzonte del capo politico al momento è fatto di piccoli passi. E il primo sarà l’incontro (a gran voce richiesto e oggetto di polemica a dicembre) con i capicommissione. Il leader pentastellato ha intenzione di ribadire che serve un programma di ampio respiro che duri tre anni. Intanto ieri si sono svolte le selezioni M5S per il seggio vacante al Senato in Campania all’uninominale. ha vinto con 708 voti Luigi Napolitano, amico del leader.