Quelle assenze eloquenti al convegno
Ieri, nella sala Zuccari di palazzo Giustiniani al Senato, mancavano i vertici dell’ebraismo italiano e romano. Non c’era Noemi Di Segni, presidente dell’unione delle Comunità ebraiche italiane. E non c’era Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, la più numerosa d’italia e la più antica della diaspora. Noemi Di Segni era al forum organizzato dall’ansa proprio sull’antisemitismo, Ruth Dureghello era impegnata fuori Roma con alcune scolaresche. Assenze eloquenti. Basta ascoltare qualche parere informale e riservato per capire cosa è accaduto. I vertici dell’ebraismo italiano non sono stati coinvolti nell’organizzazione del convegno né sono stati sollecitati a condividere, offrendo qualche suggerimento, l’itinerario della riunione. Si trattava di sottolineare insieme i punti caldi dell’antisemitismo in Italia, come ha spiegato senza mezzi termini Noemi Di Segni al forum dell’ansa esattamente nello stesso momento in cui a palazzo Giustiniani il leader leghista presiedeva il forum («Matteo Salvini prenda atto di essere una figura di riferimento dei gruppi di estrema destra e non li legittimi»). Invece da Salvini è partito solo un invito a convegno già deciso e organizzato. Ecco perché c’erano solo gli addetti alla comunicazione: Daniel Rerichel (Unione Comunità israelitiche), Daniel Funaro (Comunità ebraica romana), Fabio Perugia (Ospedale Israelitico di Roma). Scelta anche questa piena di significati: ambasciatori mediatici per ascoltare e riferire. Ma ciascuno nel proprio ufficio.