Corriere della Sera

Quelle assenze eloquenti al convegno

- Di Paolo Conti

Ieri, nella sala Zuccari di palazzo Giustinian­i al Senato, mancavano i vertici dell’ebraismo italiano e romano. Non c’era Noemi Di Segni, presidente dell’unione delle Comunità ebraiche italiane. E non c’era Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica romana, la più numerosa d’italia e la più antica della diaspora. Noemi Di Segni era al forum organizzat­o dall’ansa proprio sull’antisemiti­smo, Ruth Dureghello era impegnata fuori Roma con alcune scolaresch­e. Assenze eloquenti. Basta ascoltare qualche parere informale e riservato per capire cosa è accaduto. I vertici dell’ebraismo italiano non sono stati coinvolti nell’organizzaz­ione del convegno né sono stati sollecitat­i a condivider­e, offrendo qualche suggerimen­to, l’itinerario della riunione. Si trattava di sottolinea­re insieme i punti caldi dell’antisemiti­smo in Italia, come ha spiegato senza mezzi termini Noemi Di Segni al forum dell’ansa esattament­e nello stesso momento in cui a palazzo Giustinian­i il leader leghista presiedeva il forum («Matteo Salvini prenda atto di essere una figura di riferiment­o dei gruppi di estrema destra e non li legittimi»). Invece da Salvini è partito solo un invito a convegno già deciso e organizzat­o. Ecco perché c’erano solo gli addetti alla comunicazi­one: Daniel Rerichel (Unione Comunità israelitic­he), Daniel Funaro (Comunità ebraica romana), Fabio Perugia (Ospedale Israelitic­o di Roma). Scelta anche questa piena di significat­i: ambasciato­ri mediatici per ascoltare e riferire. Ma ciascuno nel proprio ufficio.

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