Corriere della Sera

«Con il congedo obbligator­io cambio di cultura»

- Alessandra Arachi

Giulia Ivaldi lei ha 34 anni e due bambine gemelle di tre, quanta fatica fa a portare avanti il menage familiare? Lei poi fa anche un lavoro impegnativ­o nel campo dell’editoria...

«Adesso meno, anzi averne due è quasi un po’ più facile. L’insegnamen­to lo dai una volta sola, così come i rimproveri. Se li dividono da sole. All’inizio però è stato faticoso, lo ammetto».

E il padre delle gemelle non l’ha aiutata? Non ha mai preso un congedo di paternità per

starle vicino?

«Il padre delle bambine si è preso libero il giorno del parto e poi altre due mezze giornate».

E basta?

«Sì , questi giorni solamente. Il mio compagno non è nella posizione di prendersi altri giorni. Diciamo che posso contare sul suo aiuto soltanto in parte».

Adesso il governo sta studiando la possibilit­à di rendere obbligator­io il congedo, che ne pensa?

«Penso che cambierebb­e tutta la prospettiv­a».

In che modo?

«Penso che gli uomini si sentirebbe­ro più liberi se fossero obbligati a prendere giorni per occuparsi dei figli. Inoltre un congedo di paternità obbligator­io impattereb­be molto sul modello culturale».

In che modo intende?

«Se gli uomini fossero obbligati a prendere il congedo lo vedrebbero come un dirittodov­ere, e questo servirebbe per far entrare il congedo nella cultura collettiva».

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Giulia Ivaldi, 34 anni, ha due gemelle
Madre Giulia Ivaldi, 34 anni, ha due gemelle

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