«Bene per le donne ma è un’occasione soprattutto per noi»
Daniele Tarenzi, lei ha 42 anni, un lavoro da comunicatore, e due figlie, una di 12 anni e una di 7. Ha mai preso un congedo per paternità?
«Tre giorni soltanto per la seconda figlia e li ho dedicati un po’ tutti a sbrigare pratiche burocratiche. Quando è nata la prima non sapevo nemmeno che c’era questa possibilità, forse non esisteva».
Eppure lei ha dato vita a un blog per dare consigli ai padri, il suo blog «papà imperfetto».
«Imperfetto, appunto. Un padre che sbaglia. Se tornassi indietro li farei lunghi i congedi per stare con le mie due figlie».
Adesso il governo sta studiando la possibilità di rendere obbligatorio un mese di congedo per i padri.
«E sarebbe una cosa molto buona, per i figli e anche per le madri che magari potrebbero tornare al lavoro un mese prima grazie alla presenza a casa del padre. E soprattutto per i padri».
Cosa ci guadagnerebbero i papà secondo lei con un congedo lungo obbligatorio?
«Avrebbero modo di crescere, e per gli uomini questa è sempre una grande opportunità. Io lo so che cosa vuol dire, perché anche se non ho fatto i congedi mi sono divorziato quando le bambine erano ancora piccole».
Quanti anni avevano le sue figlie al momento del suo divorzio?
«La più piccola tre anni, la grande otto. I primi tempi quando stavo da solo con loro ero spaventato. Poi mi sono messo tranquillo, sono un papà imperfetto».