Gara dei rendimenti? Primi i fondi pensione con il 49% in dieci anni
Classifica Mediobanca: da fine 2008 superano i Bot
L’indagine
● L’indagine annuale su fondi e sicav di diritto italiano è realizzata dall’area studi Mediobanca
● L’industria italiana dei fondi comuni è dodicesima a livello mondiale con 638 miliardi di patrimonio netto, considerando anche i prodotti gestiti da gruppi italiani in Irlanda e Lussemburgo e i fondi di fondi
Nei dieci anni post Grande crisi ha guadagnato di più chi ha sottoscritto fondi pensione. Ma anche chi ha impiegato i risparmi in fondi comuni aperti ha ottenuto rendimenti più alti rispetto ai Bot, e comunque il risultato è molto diverso in relazione al fondo (e al gestore) scelto. Queste le indicazioni che provengono dall’ultima «Indagine annuale su fondi e sicav di diritto italiano» realizzata dall’area studi Mediobanca.
L’analisi riguarda un decennio che ha visto da un lato le Borse in ripresa dopo le cadute registrate in particolare nel corso del 2007-2008 e dall’altro i bond accusare cali nei rendimenti anche al di là delle previsioni di esperti e gestori per tempi e dimensioni. Gli asset manager mondiali hanno dunque dovuto fare i conti con scenari inattesi potendo beneficiare però di guadagni in conto capitale dai titoli azionari e dalle obbligazioni con durata lunga. Una “congiuntura” che si riflette nei rendimenti. Così 100 euro investiti a fine 2008, al 31 dicembre
Costi in calo
I costi di gestione dei fondi comuni aperti sono scesi dall’1,3% all’1,2% del patrimonio
2018 sono diventati 149 nei fondi pensione aperti, 144 in quelli negoziali (cioè di categoria), 120 nei fondi comuni aperti e 113 nei Bot a 12 mesi. Uscendo dalle medie tuttavia ha “vinto” chi ha scelto fra i fondi comuni quelli azionari e fra i bond i Btp: nel primo caso 100 euro sono diventati in 10 anni 163, nel secondo 150.
Le differenze diventano poi molto più ampie se si guarda a specifici tipi di fondi o ai singoli prodotti. Ben 9 dei primi 10 fondi comuni aperti per rendimenti conseguiti sono azionari America, riflesso almeno in parte della grande corsa del Nasdaq nel periodo. A guidare la top ten delle performance lorde nel decennio è così Bnl azioni America: 100 euro sono diventati 350 (432 a fine settembre 2019). Mentre fra le società di gestione è Anima a “piazzare” più fondi fra i primi 30: 8. Seguono Eurizon con 3 e con 2 Amundi,
Arca, Azimut, Bnp Paribas, Fideuram, Pramerica. Tra i fondi pensione aperti nel decennio guida la top10 dei rendimenti netti Insieme linea azionaria (Allianz) con 100 euro diventati 233 (253 a fine
Alphabet, la holding di Google, ha superato mille miliardi di valore. Nella foto, il ceo Sundar Pichai settembre 2019), mentre tra quelli negoziali al primo posto c’è Fondosanità comparto espansione (da 100 a 203 euro, 223 a fine settembre 2019).
Nei dieci anni si è infine manifestato un calo dei costi. Per i fondi comuni italiani aperti nel 20178-2018 sono diminuiti rispetto dall’1,3 all’1,2% del patrimonio, per i fondi pensione aperti la media si colloca all’1,13%, mentre per quelli negoziali si scende allo 0,40%. L’industria italiana dei fondi si colloca dodicesima nella graduatoria mondiale per patrimonio: 207 miliardi, che salgono a 626 con i fondi lussemburghesi e irlandesi promossi da gruppi di diritto italiano.