Accenture a Napoli Al via il centro della cyber sicurezza
Siete specializzati in tecnologia e sicurezza informatica? Accenture, multinazionale specializzata in servizi di consulenza , tecnologici e outsourcing, assume 50 professionisti (per raddoppiare entro fine 2020 i circa 50 già presenti) per il nuovo centro inaugurato ieri a Napoli, il Cyber Fusion Center, dedicato alla sicurezza informatica.
Dopo il successo dell’accenture Advanced Technology Center, aperto a Napoli nel 2001 e che conta oggi 2mila unità «con l’inaugurazione di questo centro, Accenture conferma il suo impegno a investire anche nel Mezzogiorno — ha dichiarato Fabio Benasso, presidente e amministratore delegato di Accenture Italia —. Stiamo creando qui un vero e proprio hub dell’innovazione che opera in un ecosistema virtuoso con le istituzioni, le aziende e il mondo accademico e che è in grado di attrarre e valorizzare i talenti locali e di portare innovazione e crescita in tutto il Paese».
Per Accenture, il Cyber Fusion Center di Napoli è il primo centro in Italia di questo tipo e il sesto nel complesso, dopo quelli di Bangalore in India, Praga, Tel Aviv, Sydney e Washington e nasce dall’evoluzione del già esistente centro di Security Operation (Soc), andando ad ampliare le tradizionali competenze e tecnologie, utilizzando l’intelligenza artificiale e il machine learning in ambito di analisi e previsione degli attacchi informatici. «I tradizionali Soc non sono più sufficienti a garantire la necessaria capacità di difesa. Il Cyber Fusion Center di Napoli fa parte della nuova generazione di centri Accenture pensati per aiutare i clienti a proteggere il proprio business e gli ecosistemi in cui operano» ha commentato Paolo Dal Cin, Accenture Security Lead per Europa e America Latina.
La struttura, che si estende su una superficie di 600 metri quadri , raccoglierà al suo interno professionisti che lavoreranno in ambiti diversi tra il monitoraggio, previsione delle mosse degli hacker, war room. ma soprattutto collaboreranno a stretto contatto con i clienti per arrivare a una soluzione a quattro mani. Si parla infatti di co-creazione di strategie che possano essere non solo reattive ma anche predittive contro la criminalità informatica.