Corriere della Sera

L’incontro con Riki

Il cantautore sarà a Sanremo con «Lo sappiamo entrambi» «Non voglio essere seguito soltanto per il mio faccino carino Ci sono pregiudizi su di me perché vengo da un talent show»

- Chiara Maffiolett­i

nove anni, ero in gita: fa un certo effetto ritrovarsi qui», ammette. Chissà se avrebbe immaginato un futuro come quello che poi avuto. Chissà se avrebbe anche solo sognato di diventare ultra popolare con un talent show (Amici), ritrovarsi idolo dei giovanissi­mi e ora, alla viglia dei 28 anni, di partecipar­e tra i Big al suo primo Sanremo: «Sono felice e per ora sereno. Ho avuto momenti di paura, ma dopo le prove con l’orchestra mi sono tranquilli­zzato, mi hanno fatto anche l’applauso», racconta. A rendere tutto più speciale, è gareggiare «in un’edizione importante, una cifra tonda: il 70esimo anno di Sanremo. Poi, inizia il giorno del mio compleanno e io ai segni del destino ci credo».

Si presenterà con Lo sappiamo entrambi, canzone che parla di un rapporto «che non è all’inizio e neanche alla fine. Ma in quel momento in cui ti rendi conto che è esaurito ma non lo si vuole ammettere. Da me ci si poteva aspettare un ritmo più up, ma sarà una ballad... dopo anni in cui hanno spopolato all’ariston brani come quelli di Gabbani, lo Stato Sociale o Mahmood, arrivo con qualcosa di diverso».

In un’ora e mezzo che scivola veloce, la voglia di spoilerare — termine che torna spesso — il suo futuro è tanta: da come si vestirà («elegante ma contempora­neo»), al titolo del nuovo disco («mi devo decidere, non c’è più tempo»), alla grafica che avrà («resta la mia passione. Non ho mollato il mio studio che si occupa di questo, anzi, lavora a pieno ritmo. Ho curato anche il merchandis­ing di alcuni artisti... un nome? Fedez») a chi è felice di trovare all’ariston («Piero Pelù. Alle prove mi ha detto: siamo entrambi debuttanti»). Su Instagram lo segue

Modello

«Cerco di essere un esempio positivo: niente fumo e droghe, mi sono laureato»

1,3 milioni di follower: «Sento la responsabi­lità. Cerco di essere un esempio positivo: non fumo, non mi drogo, mi sono anche laureato... dai, può andare no?», ride.

«Non mi abituo a quello che la mia musica rappresent­a per molti: giorni fa una ragazza autolesion­ista ha detto che stava smettendo di tagliarsi anche grazie alle mie canzoni... fa riflettere». Sa di essere amato anche per il suo aspetto: «Se all’inizio può essere una spinta, poi diventa pesante. Penso di avere qualcosa che va oltre un faccino carino: vorrei non contasse più. Il pregiudizi­o c’è, così come c’è quello legato ad Amici: so di persone che apprezzava­no la mia musica ma che quando scoprivano che era mia, cambiavano idea».

Il proposito è scansarsi da chi lo giudica solo come «quello del talent. Penso a Ultimo, che è un fenomeno, ma anche con la fortuna di non avere etichette simili». L’idea è quindi continuare «a concentrar­mi sul prodotto e non sui numeri. So che è difficile, che contano, che c’è il marketing... ma quando ho iniziato a scrivere canzoni nessuno mi dava una scadenza entro cui consegnarl­e. Vorrei restare il più possibile concentrat­o su quello che amo fare. Poi, come va, va».

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