Alan Dershowitz e Kenneth Starr alle prese con i capi d’accusa d’impeachment al Senato
Barack, gli auguri a Michelle: sei la mia star
incrociò i Clinton.
Qualche tempo fa, il 19 settembre 2018, Starr era a Washington per presentare il suo libro, «Contempt: a Memoir of the Clinton investigation». Eravamo nel pieno dell’inchiesta sul Russiagate, l’ipotesi di collusione tra Trump e il Cremlino.
In quell’occasione Starr rilasciò un’intervista al «Corriere della Sera», dicendo tra l’altro: «Non penso che il presidente sia impegnato nell’ostruzione della giustizia. Io ho suggerito che avrebbe fatto meglio a non attaccare gli investigatori. Ma Trump non mi ha ascoltato». Ora il suo problema iniziale sarà proprio farsi «ascoltare» dal suo nuovo principale. Poi dovrà concordare la divisione del lavoro con l’altro big ingaggiato dalla Casa Bianca.
Dershowitz ha 81 anni. È nato a Brooklyn, da una coppia di ebrei ortodossi nel quartiere di Williamsburg. Studioso furibondo: giusto il tempo di togliersi i pantaloni corti e salì in cattedra alla Harward Law School. Aveva 28 anni ed era il più giovane professore di uno dei più prestigiosi atenei del Paese. Ma
Su Instagram divenne un personaggio popolare, quando cominciò ad assistere le «celebrities» finite nei guai, come O.J. Simpson incriminato per l’omicidio della ex moglie e di un
La serie di autoscatti postati da Barack Obama per gli auguri a Michelle amico. Dershowitz faceva parte di quello che fu definito «il dream team» nel drammone televisivo-giudiziario che terminò nel 1995 con l’assoluzione dell’ex giocatore di «In ogni scena, tu sei la mia stella. Buon compleanno, baby!». Auguri super romantici quelli di Barack Obama a Michelle, che ieri compiva 56 anni. L’ex presidente ha pubblicato un post su Instagram con una serie di foto in bianco e nero simili agli autoscatti delle cabine, in cui bacia e abbraccia la moglie. I due sono sposati dal 1992. football, poi condannato in sede civile due anni dopo.
Nel 2008 difese il miliardario Jeffrey Epstein, nel suo primo processo per abusi sessuali su minorenni. Si disse che anche Dershowitz avesse preso parte alle sedute di «massaggi» organizzate da Epstein per i suoi amici, compreso il principe Andrea d’inghilterra. Ma nessuno presentò una prova e i sospetti evaporarono. Nel 2018 ha fatto discutere la sua scelta di dare una mano a Benjamin Brafman, il difensore di Harvey Weinstein, il produttore di Hollywood alla sbarra per il suo passato di violentatore e molestatore.
Ed ora eccolo qua, al fianco di Trump, il presidente che non ha votato e che ha criticato almeno fino al 2018, quando ha pubblicato un libro titolato: «The case against impeaching Trump». Ora il presidente lo metterà alla prova.