«Italia, Pil allo 0,2% Investitori sui Btp»
Bankitalia: più interesse dall’estero. Emissioni boom
La Banca d’italia conferma le previsioni di una crescita moderata per l’economia italiana, con i conti pubblici del 2019, anno caratterizzato dal ritorno di interesse degli investitori stranieri sui titoli di Stato italiani, in leggero miglioramento rispetto ai programmi dell’esecutivo. Secondo il Bollettino economico di Via Nazionale, il prodotto interno lordo sarebbe cresciuto dello 0,2% l’anno scorso, con il deficit leggermente inferiore al 2,2% del pil, ma anche un nuovo aumento del debito pubblico. Nell’ultimo trimestre dell’anno, segnala tuttavia la banca centrale, l’attività economica ha subito una nuova battuta d’arresto.
Per quest’anno la previsione è di un incremento del prodotto interno lordo dello 0,5%, con un’accelerazione al più 0,9% nel 2021 e all’1,1 nel 2022. La crescita sarebbe sostenuta «sia dalla graduale ripresa degli scambi internazionali,
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gli approfondimenti sul tema sia dalla moderata espansione della domanda interna», con il reddito di cittadinanza che fa sentire i suoi primi effetti. Il nuovo assegno, secondo Banca d’italia, spingerebbe la spesa delle famiglie dello 0,3% tra il 2019 e il 2020.
Anche grazie al reddito, nei prossimi tre anni i consumi dovrebbero accelerare a circa lo 0,8% annuo, mentre l’inflazione si prevede in leggero incremento, dallo 0,7% di quest’anno all’1,3% del 2022 e l’occupazione in crescita moderata (con Quota 100 che avrebbe un effetto negativo sull’occupazione dello 0,4%).
«La crescita - sottolinea tuttavia il Bollettino della Banca d’italia - è ancora esposta a rischi rilevanti, connessi con l’incertezza geopolitica in aumento, con i conflitti commerciali solo in parte rientrati e con il debole andamento dell’attività economica nei nostri maggiori partner europei». Secondo la banca centrale, lo stimolo della manovra di bilancio alla crescita dell’economia «potrebbe inoltre risultare inferiore a quanto prefigurato qualora fosse ritardata la realizzazione dei cospicui investimenti pubblici programmati, inclusi nel quadro previsivo», ma anche «se si riaccendessero tensioni sui mercati finanziari».
Nel quarto trimestre dell’anno le ultime informazioni disponibili «suggeriscono che l’attività economica, lievemente cresciuta nel terzo trimestre dello scorso anno, sarebbe rimasta pressoché stazionaria
La crescita trainata dalla domanda interna e dal nuovo reddito di cittadinanza
L’attività resta ancora esposta a rischi per la debolezza in Ue e per le guerre sul commercio
nel quarto, continuando a risentire soprattutto della debolezza del settore manifatturiero».
Intanto l’anno scorso ha fatto registrare il ritorno d’interesse degli investitori stranieri sui nostri titoli di Stato, che hanno beneficiato anche della riduzione dello spread sui titoli tedeschi, a fine anno di 100 punti inferiore a quello di aprile, con un potenziale consistente risparmio sugli interessi (0,15 punti percentuali di Pil nel primo anno, 0,3 il secondo e 0,45 il terzo). «Negli ultimi mesi gli acquisiti sono stati ingenti» dice Bankitalia, che indica una cifra di 90 miliardi di euro tra gennaio e novembre. Le richieste sui Btp continuano ad essere elevate. Questa settimana il trentennale ha avuto richieste per 47 miliardi di euro, poco meno dei 53 miliardi chiesti per i Bonos spagnoli a 10 anni (anche Belgio, Cipro e Irlanda hanno raccolto ordini record negli ultimi giorni).
Migliorano anche le condizioni del sistema bancario, con il credito in aumento verso le famiglie, sia per i mutui che per il credito al consumo, ma ancora in contrazione per quanto riguarda le imprese, in particolare le piccole. Nel complesso le banche migliorano la loro redditività grazie al taglio dei costi operativi (-3,4% nel 2019).