Foxconn, chi sono i partner Fca Dall’iphone all’auto elettrica
MILANO È l’ennesima conferma della transizione energetica. Uno choc industriale, ma ormai anche emotivo e psicologico, che sta portando l’industria dell’auto convintamente verso l’elettrico alimentato con le batterie. Fiat-chrysler sta ragionando alla costituzione di una joint venture paritetica con il colosso taiwanese della componentistica per l’elettronica Hon Hai Precision, gruppo Foxconn, conosciuto per essere stato storicamente il fornitore della Apple per la realizzazione degli smartphone di Cupertino. La volontà, se i negoziati dovessero avere un esito positivo, è quella di sviluppare e produrre in Cina veicoli elettrici di nuova generazione investendo nel business dell’internet delle cose. L’auto connessa è l’altra direzione verso la quale sta andando l’industria dell’auto. Non è un caso che il pungolo al consolidamento — di cui l’annunciata integrazione tra Fca e i francesi di Psa ne è l’esempio più evidente — sia per l’europa la costruzione di un «Airbus delle batterie» su cui stanno puntando in primis Francia e Germania. Bruxelles ha finanziato aiuti di Stato per 3,2 miliardi per la realizzazione di un consorzio europeo per la fabbricazione di accumulatori, destinati anche alle auto elettriche, a cui sarebbero interessate sia Psa, sia Volkswagen. Un consorzio che sia abbastanza competitivo da contrastare l’industria asiatica e americana. E che sia in grado di stimolare anche gli investimenti privati. L’obiettivo è quello di coprire il 30% della domanda globale di batterie entro il 2030. Oggi l’europa non arriva all’1% della produzione: cifra impietosa se consideriamo il 60% della Cina, del 17% del Giappone e del 15% della Corea del Sud. Fca sta per cominciare i lavori a Torino (a Mirafiori) per realizzare un centro di assemblaggio di batterie. E collabora già con Enel-x, in attesa di svelare a Ginevra la 500 elettrica.