La studentessa denuncia: «Presa a sputi perché cinese»
Valentina Wang ha 19 anni e, come ogni giorno, sta aspettando il treno che da Venezia — città dove frequenta l’università Ca’ Foscari — la porti dalla famiglia a Badia Polesine (Rovigo). È al binario di Mestre quando un paio di ragazzi, che avranno avuto al massimo 16 anni, iniziano a importunarla gridandole: «Prova a pronunciare la “r”, tanto non riesci, incapace». Valentina è di origini cinesi, ma è cresciuta in Italia e proprio la scorsa estate ha ottenuto la cittadinanza. All’inizio prova a ignorarli, ma quelli insistono, con frasi razziste e sessiste sempre più accese. «Al che non ho più tollerato e ho iniziato a rispondere a tono», scrive Valentina sul suo profilo Facebook, dove ha denunciato l’accaduto. La giovane si sente avvilita, umiliata e sola: c’è un altro ragazzino su quella carrozza, che però preferisce restarsene seduto in disparte. Sembra tutto finito ma ecco che alla fermata di Padova i due si alzano, le sputano addosso e una volta scesi, le fanno il dito medio fuori dal finestrino. «Ha provato a parlarne con il controllore, ma questo le ha consigliato di rivolgersi alla polizia ferroviaria, tendendo a sminuire la cosa — ricostruisce il fidanzato di Valentina, Giovanni Furlan —. Le era già capitato di avere qualche piccolo contrasto, ma mai di una violenza simile». Il post della ragazza è diventato subito virale su Facebook. Sulla questione è intervenuto il direttore regionale di Trenitalia Veneto Tiziano Baggio: «Faremo subito degli accertamenti, voglio incontrare la viaggiatrice per darle la nostra solidarietà».