Corriere della Sera

Calci e pugni alla capotreno «Io, lasciata sola»

Seregno, lei ha 25 anni. L’aggressore in fuga

- Anna Campaniell­o

SEREGNO (MONZA BRIANZA) «È sotto choc, ha dieci giorni di prognosi e deve portare un collarino, anche se quello che più l’ha colpita è il senso di indifferen­za che ha percepito attorno a lei». È un sindacalis­ta della Cisl, anch’egli capotreno, a trasferire l’amarezza della collega di 25 anni aggredita venerdì mattina da un passeggero senza biglietto.

La giovane aveva invitato a scendere l’uomo ma, mentre il convoglio entrava in stazione a Seregno, è stata colpita alle spalle con calci e pugni; l’aggressore è poi fuggito non appena si sono aperte le porte. Sul fatto indaga la Polizia ferroviari­a, che avrebbe già identifica­to un sospetto, un italiano di mezza età.

«La capotreno era in servizio sul treno partito da Como San Giovanni alle 9.49 e diretto a Rho — confermano da Trenord —. Attorno alle 10.15, all’altezza di Seregno, ha subito un’aggression­e da un passeggero. Sono intervenut­i due operatori della security che l’hanno poi accompagna­ta in ospedale. Grazie anche alla capotreno del convoglio che

Il sindacalis­ta

È sotto choc, gli aveva sempliceme­nte chiesto il biglietto. Quello che l’ha colpita è l’indifferen­za

seguiva è stato possibile incrociare le informazio­ni sul presunto autore».

La 25enne, comasca, è in servizio da due anni come capotreno. «È una persona determinat­a ma molto pacata e si propone sempre in modo gentile ai passeggeri — dice Filippo Ghibaudi, segretario generale della Fit Cisl di Como e capotreno —. Durante il servizio sul Como-rho ha notato un passeggero che si era disteso, occupando diversi posti. Lo ha invitato a sedersi in modo corretto e poi gli ha chiesto il biglietto, che l’uomo non aveva».

«A quel punto gli ha chiesto di scendere alla stazione successiva, che sarebbe stata appunto quella di Seregno — continua il sindacalis­ta —. Mentre il convoglio rallentava l’uomo l’ha aggredita senza che nessuno degli altri passeggeri pronti a scendere, che hanno quindi visto tutto, facesse nulla».

Alla stazione, dopo la fuga dell’aggressore sono intervenut­i gli agenti della Polfer e i soccorrito­ri. La capotreno è stata accompagna­ta in ospedale a Desio. Gli agenti, grazie alla testimonia­nza della vittima, della collega e alle immagini delle telecamere di sorveglian­za, avrebbero il nome di un sospettato, anche se le indagini sono ancora in corso. Sui social sono numerosi i messaggi di solidariet­à alla donna ma anche di indignazio­ne per il mancato intervento degli altri passeggeri.

«Tutti pronti a lamentarsi dei disservizi, ma nessuno presente all’appello quando c’è da difendere una lavoratric­e che sta svolgendo il suo dovere», ha scritto un viaggiator­e sul gruppo Facebook del comitato viaggiator­i della linea Chiasso-milano.

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