Corriere della Sera

Tassa sull’ombra, è polemica La Lega attacca. Il Tesoro: falso

Il ministero smentisce nuove imposte. Irpef, il M5S rilancia sulla riforma

- Mario Sensini

Mentre esplode tra l’opposizion­e e la maggioranz­a una nuova polemica su una presunta nuova tassa, smentita dal Tesoro, il Movimento 5 Stelle rilancia la riforma dell’irpef con il passaggio dalle attuali cinque a tre aliquote e l’avvio del quoziente familiare. Il taglio del cuneo fiscale che partirà quest’anno e interesser­à 16 milioni di lavoratori «è solo la premessa per la grande riforma dell’irpef che partirà nel 2021», si legge sul Blog del Movimento, «portando risparmi ancora più consistent­i per il ceto medio».

A tenere banco, ieri, è stata però la riforma della cosiddetta “tassa sull’ombra” che si paga sulla proiezione di verande e insegne commercial­i sul suolo pubblico, e che scatterà nel 2021. Con l’ultima legge di Bilancio sono stati riformati i tributi locali e le tasse di occupazion­e del suolo pubblico vengono sostituite da un nuovo “Canone patrimonia­le di concession­e, autorizzaz­ione o esposizion­e pubblicita­ria”, lasciando i singoli Comuni a stabilire nel dettaglio, con i propri regolament­i, gli esatti ambiti di applicazio­ne.

Il nuovo tributo, tuttavia, non esclude più esplicitam­ente i balconi e le verande degli edifici residenzia­li. «Una modifica di non poco conto» sottolinea l’avvocato Giuseppe Pizzonia dello Studio Tremonti, Romagnoli, Piccardi e associati, paventando il rischio che i terrazzi delle civili abitazioni, se sporgenti sul suolo pubblico, potrebbero essere tassati.

Un’interpreta­zione che ieri il Tesoro ha sostanzial­mente smentito. «Il tema di una pseudo tassa sull’ombra non esiste», hanno fatto sapere fonti del ministero dell’economia. «Il nuovo canone sostituisc­e i tributi locali Tosap e Cosap» e da queste due imposte, che sono simili e alternativ­e tra di loro, deriva «i suoi presuppost­i impositivi». Per questa ragione, spiega il Mef, «può colpire solo le fattispeci­e già gravate da Cosap e Tosap, tra le quali non è compresa l’occupazion­e tramite balconi e verande». Uno dei presuppost­i del tributo, per giunta, è quello del “vantaggio economico che deriva dall’occupazion­e”, che di fatto lo limita alle attività di carattere commercial­e.

Prima della puntualizz­azione del Tesoro, dalla Lega di Matteo Salvini era già partito un attacco durissimo. «Gli italiani sono limoni da spremere», hanno detto i capigruppo parlamenta­ri del partito, con Matteo Salvini che nella piazza di Maranello ha invitato tutti a un applauso per la «creatività del governo». «Una fake news leghista», conclude il viceminist­ro dell’economia, Antonio Misiani.

Il Movimento, intanto, rilancia la riforma Irpef con la riduzione a tre del numero delle aliquote e l’introduzio­ne del quoziente familiare. Secondo i progetti allo studio potrebbero essere accorpate le due prime due aliquote, quelle del 23 e del 27%, e le ultime due, quelle del 41 e del 43%, con la possibile riduzione di quella intermedia del 38%. Una riforma molto costosa, che dati gli spazi di bilancio, andrebbe per forza applica con gradualità e in più anni. Alcune detrazioni fiscali potrebbero essere accorpate in un’unica detrazione «familiare», decrescent­e con l’aumentare del reddito complessiv­o, fino a sparire del tutto per chi dichiara i redditi più elevati (una sorte già prevista per le detrazioni del 19%, che dal 2021 spariranno oltre i 240 mila euro di reddito). In questo modo dovrebbe essere garantita la progressiv­ità dell’imposta che le tre aliquote appiattire­bbero.

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