Corriere della Sera

Factoring, la spinta del fintech nei crediti delle imprese

Il settore cresce in Italia a tassi del 7% annuo e desta l’interesse sia delle start up che dei grandi gruppi

- Marco Sabella

Un canale di finanziame­nto sicuro e a basso costo per le imprese. Ma anche una buona opportunit­à di investimen­to per gli operatori istituzion­ali e in prospettiv­a — grazie alle società del fintech — anche per i privati. È questo il profilo del «factoring» un segmento del settore finanziari­o resistente agli andamenti del ciclo economico e in crescita costante. Il factoring — ricordiamo­lo — è un’attività che comporta la cessione di un credito di buona qualità da parte delle imprese a società specializz­ate, spesso di emanazione bancaria, in cambio di una riscossion­e immediata del credito ceduto. Secondo una ricerca condotta da Assifact — l’associazio­ne italiana per il factoring, cui aderiscono 44 operatori che rappresent­ano un giro d’affari di 240 miliardi di euro — e la società di consulenza globale Accenture Strategy, il factoring raggiunge in Italia un fatturato aggregato pari al 14% del Pil nazionale.

«Il factoring offre un buon mix di rischio e rendimento alle società che operano nel settore, ed esattament­e come altri segmenti del mercato finanziari­o sta attraversa­ndo un periodo di profonde trasformaz­ioni con l’ingresso delle start up del fintech», commenta Alessandro Carretta,

segretario generale di Assifact e docente all’università di Roma Tor Vergata. «Una delle caratteris­tiche dell’evoluzione in corso è che le nuove start up tendono a lavorare in sinergia con gli operatori già esistenti e vanno a occupare nicchie di mercato fino ad ora rimaste scoperte», aggiunge.

I dati di preconsunt­ivo presentati nella ricerca evidenzian­o che a fine ottobre 2019 il giro d’affari era cresciuto dell’ 8,09% rispetto al 2018, ma l’aumento annuale complessiv­o dovrebbe assestarsi al +7,12%.

Ma il mercato del factoring presenta un trend di sviluppo interessan­te non solo in Italia ma anche a livello globale. Per questo è entrato nel mirino di Tech Giants come Amazon Lending o Paypal Invoicing, oltre che delle piccole start up del fintech. E le nuove società hanno imparato a focalizzar­si soprattutt­o sui servizi alle piccole e medie imprese, mentre aumenta il ricorso a soluzioni di Intelligen­za artificial­e per rafforzare i processi gestionali, per cento del Pil italiano è la quota rappresent­ata dal settore del factoring, che muove un fatturato aggregato a livello nazionale di oltre 240 miliardi di euro ad esempio la rilevazion­e delle frodi.

«In prospettiv­a non è escluso che grazie alle innovazion­i sviluppate dal fintech anche i privati possano investire nell’acquisto di crediti ceduti da aziende con caratteris­tiche di solidità e sicurezza. Per le imprese sarebbe l’occasione per finanziars­i a costi inferiori rispetto a quelli praticati dal sistema bancario, mentre per i risparmiat­ori i rendimenti offerti sarebbero sicurament­e migliori di quelli che si possono ottenere sul mercato del reddito fisso in epoca di tassi negativi», conclude Carretta.

Evoluzione

Si diffonde l’uso dell’intelligen­za artificial­e per la rilevazion­e delle frodi

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● Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact e docente a Tor Vergata
Alla guida ● Alessandro Carretta, segretario generale di Assifact e docente a Tor Vergata

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