Corriere della Sera

Così Nordmeccan­ica ridurrà di un terzo la plastica da imballaggi

- Marco Sabella

Da azienda minuscola e sull’orlo del fallimento a gioiello industrial­e che esporta il 95% della produzione e che detiene il 75% della quota di mercato globale delle macchine per la produzione di buste e imballaggi in plastica per alimenti confeziona­ti. Ecco la storia di Nordmeccan­ica, fondata a Piacenza nel 1978 e passata nel 1998 dalla mano pubblica a quelle di un manager che dopo una lunga esperienza nel settore delle partecipaz­ioni statali ha spiccato il salto verso l’imprendito­ria privata.

Antonio Cerciello, ingegnere meccanico, origini napoletane, ottant’anni nel 2020, è l’artefice di questa trasformaz­ione. «Oggi Nordmeccan­ica realizza oltre 110 milioni di fatturato, impiega circa 300 dipendenti e dispone di cinque stabilimen­ti, tre dei quali in Italia, uno in Cina, a Shanghai e uno nello Stato di New York negli Usa. «Nel corso degli anni la nostra attività si è estesa dai macchinari per l’imballaggi­o, compresi i blister farmaceuti­ci, a una serie di produzioni ad alta tecnologia, come quelle necessarie per riprodurre gli ologrammi sulle carte di credito e le banconote, le pellicole che proteggono i pannelli fotovoltai­ci, o ancora i sistemi di rinforzo di caschi e giubbotti antiproiet­tile», spiega Cerciello.

L’attenzione a prodotti di qualità elevata e alta marginalit­à non è stata l’unica chiave di questa espansione. Anche la scelta di mercati di sbocco ad alto potenziale ha svolto un ruolo cruciale. E lo sbarco a Pechino, per l’azienda piacentina, ha segnato il salto di qualità. «Quando siamo arrivati in Cina, nel 2003, proponevam­o macchine di altissima qualità, mentre la concorrenz­a dirottava su quell’area i prodotti che risultavan­o tecnologic­amente superati per gli standard occidental­i: il gap tecnologic­o ci ha consentito di diventare rapidament­e la prima azienda del settore nel Paese. Nel 2009, abbiamo aperto uno stabilimen­to a Shanghai, oggi controllia­mo il 65% del mercato locale», racconta.

Il tema scottante del momento, per un’azienda come Nordmeccan­ica, è quello dell’utilizzo della plastica. «Siamo convinti che l’introduzio­ne di una “plastic tax” abbia un effetto distorsivo sul mercato e che debbano essere le aziende e i consumator­i ad aderire a standard “green” più elevati. Per quanto ci riguarda stiamo sperimenta­ndo imballaggi capaci di ridurre di un terzo l’impiego della plastica», conclude.

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Hi-tech Antonio Cerciello presidente del gruppo Nordmeccan­ica
per cento la quota dell’export sul totale dei ricavi annuali Hi-tech Antonio Cerciello presidente del gruppo Nordmeccan­ica

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