Corriere della Sera

Mcenroe impazzisce per il nuovo tennis italiano «Sinner arriverà fra i top 5»

- Gaia Piccardi

Degli otto piccoli indiani metropolit­ani battenti bandiera tricolore che si sono infiltrati nella riserva dei top100 (un record) si è accorto anche John Mcenroe, volto di Eurosport, sia pur abbagliato dal ricordo del suo stesso enorme talento. Matteo Berrettini (n.8) chiamato a confermare l’exploit del 2019, Fabio Fognini (n.12) cerca un’ultima mano di vernice con Barazzutti nell’angolo, Lorenzo Sonego (n.52) da Torino con furore, Stefano Travaglia e Marco Cecchinato viaggiano appaiati (n.75 e 76), Jannik Sinner (n.79) a 18 anni il più giovane e promettent­e, Andreas Seppi (n.84) l’usato sicuro e Salvatore Caruso (n.94) siciliano di Avola come la mandorla.

L’australian Open che scatta stanotte sembra Little Italy. Subito in campo sei azzurri, i campioni in carica Naomi Osaka e Novak Djokovic, ma anche un Roger Federer crepuscola­re che avanza a fari spenti («Sono pronto però non mi aspetto nulla»), mentre per vedere in azione il tennista più caldo del momento — Andrej Rublev, nome e faccia letterari tanto quanto Daniil Medvedev, già due titoli (Doha e Adelaide) nel 2020, fin qui imbattuto — bisognerà aspettare. Alla sua maniera, Mcenroe fa le carte alla nuova stagione che affronta il primo Himalaya.

John si parla tanto di Next Gen ma anche i tennisti italiani ci hanno dato da scrivere.

«Che generazion­e! Berrettini è reduce da una stagione straordina­ria: un anno fa chi avrebbe pensato che arrivasse a giocare le Atp Finals? Ma il

Promessa

Jannik Sinner, 18 anni, è stato la rivelazion­e del 2019 (Getty Images)

Scalata

Matteo Berrettini, 23 anni, riparte da numero 8 del mondo (Ap)

due anni saranno determinan­ti per capire se è un vero campione».

Cosa le piace del tennis di Jannik?

«Sa fare tutto. È sottile ma si irrobustir­à. Ho una piccola perplessit­à sul carattere: lo vedo un po’ trattenuto, cioè, come se tenesse le emozioni imbottigli­ate. Magari lui è davvero fatto così però dal mio punto di vista dovrebbe trovare il modo di usare le emozioni in modo positivo, buttandole in campo».

Ha un consiglio da dargli? Qualche urlaccio, magari?

«Rendere il più versatile possibile il suo tennis. Non accontenta­rsi di sfondare da fondo campo».

Chi è il grande favorito a Melbourne, John?

«Djokovic, naturalmen­te. Viene dal trionfo con la Serbia nell’atp Cup, è in fiducia, sul veloce australian­o si trova a meraviglia: ha vinto sette volte, infatti. Difficile fare un altro nome. Tre su cinque sarà un’impresa batterlo».

Proviamo a indovinare chi potrebbe riuscirci.

«La mia scelta è Medvedev».

Federer dice che quest’anno il russo a fare il botto sarà Rublev.

«Mmm... Io sto con Medvedev. È giovane, ha un tennis imprevedib­ile che manda in confusione, è testa di serie n.4. A meno di problemi fisici, non mi stupirei di vederlo in finale».

Nadal non batte Djokovic sul veloce dal lontano 2013. Esiste un antidoto per Rafa?

«Non credo. Nadal preferisce campi più lenti e sulla superficie di Melbourne Novak va a nozze. La finale dell’anno scorso rimane una delle sconfitte più nette rifilate dal serbo allo spagnolo. Cosa puoi inventarti? Nulla. Solo sperare che il match duri sei ore!».

Qualcuno pronostica vincente il cavallo pazzo Kyrgios.

«Ottimo uomo squadra, come si è visto alla Atp Cup. Però ho riserve sulla sua tenuta sulla distanza dei sette match che occorrono per conquistar­e uno Slam. Si è allenato? È in forma? Ci tiene? Boh».

C’è in giro un giovane che le ricorda almeno un po’ di sé?

«Direi Shapovalov. Non è fisicament­e enorme, come non lo ero io. Però ha quella velocità e quell’esplosivit­à che erano anche le mie armi».

Federer 20, Nadal 19, Djokovic 16: alla fine, tra i «tre Immortali», chi vincerà più Slam?

«Se non s’infortuna nel prossimo biennio, al ritmo di 2-3 titoli Major a stagione, Djokovic può fare il sorpasso. Rafa può annettersi almeno un altro Roland Garros, forse qualcos’altro, e anche lui superare Federer. Quanto a Roger, quest’anno ha lo stimolo dell’olimpiade a Tokyo, ma poi...?».

Già, caro vecchio Mac, poi?

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy